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Inter, vincerle tutte per spaventare la Signora in casa sua

Spalletti vuole arrivare al match del 9 dicembre imbattuto e davanti alla Juve: «Abbiamo tutto»

Inter, vincerle tutte per spaventare la Signora in casa sua

Un lungo ed immacolato cammino di quattordici giorni, con due partite e soprattutto sei punti assolutamente da conquistare per dare un chiaro segnale sulla bontà del progetto. E sul fatto che questa Inter possa davvero essere una squadra da Scudetto. Luciano Spalletti chiama a raccolta la sua squadra e lo fa nel momento più importante della stagione: perché quel secondo posto in classifica, a due soli punti dalla capolista Napoli e altrettanti di vantaggio sulla Juventus, mette un po' i brividi.

L'Inter del tecnico di Certaldo è ancora imbattuta e tale la vuole portare, il suo traghettatore, fino alla supersfida del prossimo 9 dicembre contro la Juventus. Prima, però, c'è da affrontare oggi in trasferta il Cagliari (ore 20.45) e poi domenica prossima il Chievo tra le mura amiche di San Siro. Due sfide dalle quali dovranno arrivare sei punti: «Noi sappiamo cosa fare per raggiungere l'obiettivo e abbiamo i ferri giusti del mestiere, ormai, per poter rimanere assieme alle squadre forti del campionato l'ammissione di Spalletti, per il quale il divario da Napoli e Juventus ancora comunque permane Adesso la classifica dice che si è chiuso questo gap ma tutte le volte c'è da ritrattare la nostra qualità per metterla sul campo. Non si può abbassare la guardia di un centimetro».

Vincere contro Cagliari e Chievo per presentarsi il 9 dicembre allo Stadium di Torino, di fatto, da favorita. E soprattutto davanti ai bianconeri, cosa che non capita addirittura dal 2011: «Vogliamo arrivare al punto in cui non si può tornare indietro rincara la dose Spalletti, palesando il suo desiderio di arrivare alla sfida di Torino davanti in classifica serve un passo da squadra forte». In panchina al tempo c'erano Leonardo da una parte e Del Neri dall'altra. Finì 1-0 per i bianconeri, a segno andò Matri: «I calciatori sanno qual è l'obiettivo e che per avere ambizioni bisogna essere costanti». Quella costanza che è mancata ai nerazzurri (e a molte altre squadre) allo Stadium, visto che nelle successive sei sfide la Beneamata ha vinto una sola volta (1-3 il 3 novembre 2012, in panchina c'era un altro italiano, Stramaccioni), pareggiato in una e perso nelle altre quattro.

Oggi intanto concentrazione e rispetto per il Cagliari («Gioca bene a calcio, ha ripartenze brucianti»), un richiamo indiretto a Joao Mario («Se non è convinto lui farò fatica a trovare spazi per convincerlo») e una squadra già fatta: Spalletti ha trovato la fatidica quadratura del cerchio, con l'aggiunta del ritorno tra i titolari stasera di Nagatomo per Santon. Confermata la cerniera di centrocampo composta da Gagliardini e Vecino davanti al muro difensivo di Miranda e Skriniar, mentre in avanti Borja Valero sarà il perno centrale del tridente completato da Candreva e Perisic. Che agirà, come consueto, alle spalle dell'unica punta Icardi, sul quale pare essersi fiondato il Real Madrid: «E chi non lo vorrebbe in squadra? - conclude il tecnico nerazzurro sarei un eterno preoccupato. Se chiedete a lui se resterà per sempre all'Inter la risposta sarà perché solo per sempre?.

Per cui io sono tranquillo».

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