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Inter, Zhang jr e Sabatini in arrivo per la svolta: Conte, Spalletti o...

Arrivano Zhang junior e Walter Sabatini per dare una scossa all'Inter maltrattata dagli avversari e abbandonata dai tifosi. Ma lo sbarco domani del figlio del patron di Suning e a seguire del nuovo coordinatore dell'area tecnica di Inter e Jiangsu, è soprattutto il segnale che entra nel vivo l'operazione rilancio della squadra nerazzurra. E quindi imminente potrebbe essere la svolta del tormentone panchina. Che si svilupperà in un ideale quadrilatero tra Milano, Nanchino, Roma e Londra. Nella fiera di nomi ce n'è uno che resiste comunque a prescindere. Antonio Conte che ieri ha festeggiato il titolo vinto con il Chelsea a Stamford Bridge e ha poi concesso tre giorni liberi a squadra e staff. Ma lui non stacca. Resta in riva al Tamigi presumibilmente per incontrare Roman Abramovich che dopo la conquista della Premier League si sarebbe convinto ad accontentare le richieste di mercato dell'allenatore e soprattutto se non a pareggiare almeno ad avvicinare i quindici milioni di ingaggio all'anno che ha messo sul piatto l'Inter per provare a strappare ai blues l'allenatore campione d'Inghilterra.

Ogni parola di Conte induce una volta all'ottimismo l'altra al pessimismo. Le ultime ieri: «Resto al Chelsea? Per ora non posso dire nulla». Indecifrabile. E oggi Ausilio parte proprio per Londra per capire: potrebbe essere l'ultimo affondo per Conte. Da quelle parti ci sarebbe anche Pochettino, l'allenatore del Tottenham secondo in Premier. Ma non è sicuramente la prima alternativa all'ex ct dell'Italia. Quella è sempre più rappresentata da Luciano Spalletti e le parole della dirigenza della Roma, che nelle ultime ore ha parlato apertamente di possibili sostituti, vanno in quella direzione. Al secondo casting cinese mediaticamente si possono iscrivere tutti, anche se la sorpresa è nelle corde sia della proprietà che dello stesso Sabatini. Moratti non ne fa una questione di nome: «Quelli che circolano sono tutti di allenatori bravi, come lo era Pioli. Quindi dipende molto dai giocatori». A proposito dell'esonero dell'allenatore di Parma l'ex presidente dice: «È una decisione presa per non dare neanche l'esempio che un allenatore che non vince da sette partite può rimane lì tranquillamente. E anche per avere un'idea di cosa sono i giocatori in mano a un altro allenatore e la risposta c'è stata con il Sassuolo». Appunto.

DPis

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