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Italbasket show, missione (per ora) compiuta

Basta un quarto agli uomini di Sacchetti per chiudere la pratica. A giugno la seconda fase

Oscar Eleni

I combattenti e reduci dell'Italia cestistica si portano l'aglio giusto in Transilvania per risolvere in 10' la pratica contro la Romania: 35-12 e 101-50 alla fine. Quarta vittoria nelle qualificazioni al mondiale cinese del 2019 che porta in carrozza la squadra di Sacchetti alla seconda parte di questa fase che nelle finestre invernali non ci ha fatto patire troppo.

Per completare questo giro che ci manda contro il girone dominato dalla Lituania, si tornerà in campo a fine giugno quando ci saranno, probabilmente, anche i giocatori NBA e quelli dell'Eurolega, magari per salvare una Croazia che ha perduto in casa sua persino contro questa Romania, o, magari, i campioni d'Europa della Slovenia che ieri hanno perso in Bielorussia tanto per capire a che livello si gioca, ma al momento ragioniamo invece su questa squadra azzurra con pochi centimetri al centro, ma autoritaria abbastanza per risolvere tutto in 10' trascinata dal solito Della Valle, il vero vampiro nel pomeriggio di Cluj: 29 punti in 22', 6 su 9 da 3, 6 assist. Per la verità a parte Filloy e Brian Sacchetti hanno segnato tutti e Michele Vitali, quasi esordiente, utilizzato soltanto alla fine, ne ha fatti 16 in 11' e 23. Aritmeticamente siamo già ammessi alla seconda fase, ma è meglio non fermarsi visto che i risultati di questo girone contro le qualificate faranno classifica anche dopo.

Tutto bene o quasi: perplessi davanti alla malattia della pietra del 2° quarto, quello perso clamorosamente 13 a 12 (!), come adeguamento alla modestia di un'avversaria che a Torino ci aveva fatto soffrire nell'ultimo quarto chiudendo a meno 5 per la rabbia di Meo Sacchetti che aveva visto tanta superficialità. Questa volta tutto è andato un po' meglio, ma sono vietate le illusioni. Promossi Burns (11 punti e 8 rimbalzi) come ariete e uomo d'area, Luca Vitali come generale, Flaccadori e Fontecchio (9 a testa), Abass, che in nazionale sembra respirare vivo (13 punti).

Anche senza le stelle questa Italia piace, certo non sarà sempre Romania.

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