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Italia e Olanda, le senza Mondiali sperano nel futuro con i baby

Ruoli ribaltati: gli azzurri giocano, gli orange sono cinici

Italia e Olanda, le senza Mondiali sperano nel futuro con i baby

Stranezze del calcio: tocca proprio alle grandi malate Italia e Olanda, le due big costrette a guardarsi da casa i prossimi Mondiali, giocarsi stasera (ore 19.15) a Rotherham la finale dell'Europeo under-17. Quando le cose vanno male, insomma, si prova sempre a ripartire dai giovani, e a livello simbolico questo titolo può essere importante per il calcio italiano, che finora a questo livello vanta solo un Europeo under-16 vinto nel 1982 (1-0 alla Germania Ovest, rete di Marco Macina), ma che non ha mai sollevato il trofeo da quando, nel 2002, il torneo è diventato under-17. Cinque anni fa gli azzurrini furono sconfitti in finale ai rigori dalla Russia, ma i tiri dal dischetto sarebbe meglio evitarli, visto che l'Olanda è arrivata all'appuntamento di stasera dopo aver superato quarti e semifinali sempre dagli undici metri.

Le parti sembrano essersi capovolte, con gli olandesi di Kees Van Wonderen compagine cinica e compatta (un solo gol incassato nelle ultime 5 partite) e i ragazzi agli ordini di Carmine Nunziata più propensi a fare la partite e costruire calcio, anche a costo di concedere qualcosa dietro. Nel 2014 Arrigo Sacchi, appena lasciato l'incarico per la Nazionale, disse che i frutti si sarebbero visti cinque anni dopo. Quasi una profezia, vedendo il percorso dell'Italia under-17 all'Europeo. Tanti i prospetti futuribili, partendo da Edoardo Vergani, attaccante classe 2001 dell'Inter, 4 gol nel torneo, l'uomo che ha portato gli azzurrini in finale con uno splendido esterno destro da 30 metri che ha deciso la sfida contro il Belgio.

Accanto a lui il play Nicolò Fagioli (Juventus), il mediano Gyabuaa (fotocopia di Kessie, gioca nell'Atalanta), l'esterno Freddi Greco (tesserato dalla Roma, originario del Madagascar, adottato a tre anni da una famiglia capitolina), il centrale Paolo Gozzi Iweru (Juventus). Giocano tutti in patria, mentre nell'Olanda che ha già vinto il titolo nel 2011 e nel 2012 - c'è chi, come l'attaccante Daishawn Redan, a 16 anni ha salutato tutti all'Ajax e se ne è andato in Inghilterra al Chelsea. Precoce in tutto (17 gol in 20 partite con gli orangini), anche nel forzare una carriera da pro.

Appuntamento (per tutti) tra due-tre anni per tirare le prime somme.

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