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Italia, un patto Mondiale Caccia al playoff morbido

Da stasera tutti uniti: «Nessuna fronda contro il ct» Ma Ventura rispolvera il modulo flop di Madrid

Italia, un patto Mondiale Caccia al playoff morbido

Oggi nella prestigiosa cornice del teatro Migjeni di Scutari verranno esposte al pubblico le quattro Coppe del Mondo vinte dall'Italia. Un'iniziativa già programmata in altre trasferte, ma che mai come stavolta ha il suono sgradevole di uno strumento non accordato guardando l'attuale momento della nostra Nazionale. Che stasera, nella partita numero 800 della sua storia, è chiamata a vincere per l'onore, già calpestato dalle ultime uscite, e soprattutto prendersi un posto tra le teste di serie nel sorteggio dei playoff del 17 ottobre, visto che il ranking dopo la serata di Torino ci ha già mandato sotto quota 1000 punti.

Il rischio di trovare sulla strada per la Russia Cristiano Ronaldo resta al momento viva (anche se il pari della Danimarca rende l'ipotesi meno probabile), occorrerà comunque non fallire la prima volta in terra albanese. Anche se il campo del Loro Borici, che ospita le gare della Nazionale delle Aquile, è spesso teatro di scenari apocalittici: situato nel nord del Paese, zona caratterizzata dalle frequenti e abbondanti precipitazioni, nel settembre 2016 ospitò il match tra Albania e Macedonia, sospeso per il maltempo. E sabato ha ospitato Kosovo-Ucraina, con un manto erboso messo a dura prova dalle abbondanti piogge. Tanto che la Nazionale di casa, per non peggiorarne le condizioni, ha svolto l'allenamento di rifinitura al centro sportivo di Durazzo.

Le ore convulse che hanno preceduto questa gara dimostrano che il clima in casa azzurra è tutt'altro che tranquillo. Il discorso di capitan Buffon dopo la brutta gara con la Macedonia ha lasciato il segno. Il faccia a faccia tra Ventura e la squadra, quello tra i giocatori senza staff tecnico, i colloqui telefonici e diretti tra il ct e il presidente Tavecchio hanno avuto l'obiettivo di metterci su un binario giusto nella strada che ci porterà al playoff di novembre. Unità di intenti, patto per il Mondiale, chiamatelo come volete, il punto è che bisogna salvare il lavoro di 13 mesi. E soprattutto andare in Russia per non provocare ribaltoni e non perdere l'appetitosa fetta di torta economica tra sponsor, premi e diritti tv.

«Sono utili confronti diretti e schietti, speriamo siano forieri di nuovi successi, bisogna avere in testa i concetti chiari per poter cercare di uscire dall'impasse. Ma per favore, non si parli di fronda contro l'allenatore», sottolinea Buffon. «Sono sereno, ci siamo parlati per ripartire, ringrazio pubblicamente i senatori, io li chiamo punti di riferimento, perché hanno dimostrato che sono buoni giocatori ma anche uomini importanti - così Ventura -. Quando ho iniziato quest'avventura, ho detto che l'Italia aveva bisogno di un ricambio generazionale, anche se far crescere i giovani costa, ma avevo anche detto che non si poteva prescindere da alcuni elementi che avevano fatto la storia della nazionale prima e la stanno facendo ora. Mi aspetto un passo avanti rispetto al secondo tempo con la Macedonia, con l'Albania serve un'identità di squadra, ma oggi la cosa più importante è aver conquistato i playoff, bisogna ritrovare equilibrio e serenità per giocarseli al meglio».

Per la 14ª volta l'Italia affronterà un'avversaria guidata da un tecnico italiano (solo una sconfitta, quella contro il Trap e l'Irlanda nel giugno 2011). E Ventura impasse tornerà per una sera al 4-2-4, modulo più gradito (da lui, meno dai calciatori) ma che in Spagna si rivelò un flop. Spazio a Candreva ed Eder, mentre Spinazzola e Gagliardini sono in dubbio per un problema fisico (si scalda Cristante), conferma per i laziali Parolo e Immobile che sono in diffida e in caso di giallo salterebbero l'andata dei playoff.

Ma in questo momento non ci si può permettere di fare calcoli.

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