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Italia, solita inevitabile sconfitta Il Galles vola, ci resta la Scozia

Italia, solita inevitabile sconfitta Il Galles vola, ci resta la Scozia

CardiffE adesso non resta che sperare nella solita Scozia. Da Cardiff arriva un’altra sconfitta. Magari non sarà brutta come quella dell’eclissi di Dublino ma fa male uguale. Finisce 24 a 3 contro un Galles che le meraviglie le lascia nello spogliatoio e bada all’essenziale. Gli azzurri giocano una partita tutta sulla difensiva, placcano e limitano i danni, se non altro nel primo tempo. Ritornano catenacciari di fronte alla grande pressione esercitata da Faletau e soci. I palloni non arrivano dalle rimesse laterali, un problema pensando alla sfida dell’Olimpico tra sette giorni. Sono tutta roba da gioco sporco con la maiuscola prova di Simone Favaro a fare la differenza. E poi ci sono i falli con l’arbitro Clancy che non ne perdona uno alla squadra di Brunel. Halfpenny fa il suo dovere sui calci da fermo, altrettanto Mirco Bergamasco fermato prima di andare al riposo dalla scelta di Parisse che lo blocca con il pallone già sulla piazzola pronto per essere indirizzato tra i pali.
Nella ripresa la solita Italia, quella che prende coraggio, che torna nella metà campo avversaria ma che, sul più bello, perde l’ovale e mette su un piatto d’argento agli avversari il pallone che chiude la sfida. Ci pensa Jamie Roberts a concretizzare. Una galoppata di 40 metri, praticamente indisturbata. E’ la svolta, con gli azzurri che cominciano a perdere il filo e il Galles che galleggia sulle ali del drago. Troppo facile, con l’Italia che prova senza convinzione a giocare ma è sulla continuità del possesso che i padroni di casa fanno la differenza. Con il pallone tra le mani, per gli azzurri non ci sono margini. Troppe le occasioni regalate agli avversari che senza troppi problemi macinano gioco costringendo l’Italia a fare gli straordinari. Sul finale ancora una galoppata di Cuthbert e l’ennesimo errore azzurro che chiude di fatto il match.
Adesso tocca chiudere con la Scozia, sconfitta anche ieri dall’Irlanda: una squadra che punta sul volume del gioco ma che non realizza. Ce la giocheremo sabato davanti al pubblico dell’Olimpico di Roma. Da Cardiff esce una buona difesa. «E’ un buon punto di partenza – dice Brunel –. Ci servirà contro la squadra di Andy Robinson. Della prova dei ragazzi oggi mi è piaciuto il carattere, quello che serve quando si tratterà di giocarci il cucchiaio di legno punto a punto». E servirà anche Simone Favaro, tra i migliori degli azzurri attorno ai raggruppamenti. E’ il cacciatore di palloni, l’uomo che dovrà garantire maggior possesso all’Italrugby. Per la qualità si deve ancora lavorare. Ha fatto capire questo l’edizione 2012 del Sei Nazioni.

E l’Italia per ora è ancora lontana da quel traguardo.

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