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Italrugby bella a metà: trova le mete non il gioco

Italrugby bella a metà: trova le mete non il gioco

Brescia Di buono c'è soprattutto il risultato. L'Italrugby centra la terza vittoria di fila dopo quelle del tour nelle Americhe. Non accadeva dall'89 quando la striscia comprendeva Russia, Argentina e Olanda. Stavolta battiamo Tonga, un osso duro e scopriamo che in fondo la strada per il Paradiso è ancora in salita. A Brescia la squadra, soprattutto nel primo tempo, concede troppo agli isolani. Troppo possesso, troppi palloni lasciati nelle loro mani. E pochi placcaggi. Per fortuna ci pensano i sigilli di Cittadini e Ghiraldini a tenerci in pista. Tonga fa paura al di là dei propri meriti. Gioca su quello che permette l'Italia di Brunel e sui talenti dei suoi giocatori. Tutto qua. Poi quando l'Italia si struttura e riparte dai fondamentali, la differenza si nota.
Ne esce una partita dai due volti, un primo tempo da buttare e una ripresa che permette comunque di abbozzare una speranza. Il risultato (28-23) non è bugiardo. Le mete arrivano dal pacchetto, compresa la meta tecnica che alla fine ci regala la tranquillità. Ma contro Tonga si soffre al di là di ogni ragione. Gli isolani restano in scia con la meta di Vainikolo ed hanno il merito di non mollare. Ci mettono in difficoltà nell'uno contro uno togliendo alla fase difensiva ogni minimo riferimento. L'Italia ritrova la sua idea di gioco solo nella ripresa. Lo fa alla vecchia maniera dopo aver ipotecato con un paio di «carrettini» il vantaggio che le permette di andare avanti nel punteggio sulla strada verso gli spogliatoi. Più possesso, anche senza brillare più di tanto.
Brunel già se la butta alle spalle la vittoria di Brescia. Nel mirino ha già la Nuova Zelanda. «Le prossime due settimane saranno fondamentali per capire dove possiamo arrivare. Con Tonga abbiamo fatto i nostri errori. Ma in prospettiva la squadra ha un disegno, un'idea. È chiaro che la Nuova Zelanda è un altro pianeta, ma rappresenta allo stesso tempo anche un'opportunità di crescita per questa squadra. Credo che poi sarà molto più facile capire dove possiamo arrivare».
«Ogni tour internazionale è sempre difficile all'inizio. Il livello è alto, e con Tonga abbiamo avuto un primo tempo un po' difficile. Siamo contenti della vittoria, di parte del gioco e della seconda parte di partita. La conquista è buona, ma abbiamo ancora debolezze. Abbiamo dato troppi punti nel primo tempo, prendendo troppi calci. Dobbiamo rettificare il tiro in visto delle prossime partite. Botes e Burton? Il primo ha avuto il ritmo della squadra: all'inizio punti di incontro poco chiari, l'abbiamo tenuta non più di due fasi. Nel secondo tempo entrambi hanno dato una direzione al gioco interessante. Mischia? Sia i titolari che chi è entrato dopo ha fatto vedere di essere più forti dei tongani. Cittadini man of the match: è normale, è bresciano.


Dopo Brescia, la Nazionale tornerà a Roma per la grande sfida di sabato 17 all'Olimpico contro gli All Blacks campioni del mondo, per poi concludere la serie dei test-match sabato 24 al «Franchi» di Firenze contro l'Australia: due test durissimi.

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