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Italvolley, Sylla: "Bianche e nere? Basta con questa storia, siamo tutte uguali"

Myrima Sylla, una della fuoriclasse azzurre dell'Italia di volley femminile, ha alzato la voce sul tema razzismo: "Nazionale multietnica? Dai, non scherzate per piacere. No, non funziona così. Siamo solo compagne di squadra con un sogno, che penso immaginiate"

Italvolley, Sylla: "Bianche e nere? Basta con questa storia, siamo tutte uguali"

Myriam Fatima Sylla è uno dei crack della nazionale italiana femminile di pallavolo. Lei, come Paola Egonu, hanno fatto vedere di essere due fuoriclasse assolute e domani proveranno a trascinare le azzurre alla conquista del Mondiale 16 anni dopo l'ultima volta. Qualche giorno fa la 23enne nata a Palermo da genitori ivoriani aveva provocato il Ministro dell'Interno e vice Premier Matteo Salvini: "Sarà contento Salvini. Se cia ha scritto per fare i complimenti? No, non l'ha fatto. Mentre il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ci ha fatto i complimenti e un in bocca al lupo. L'abbiamo apprezzato molto".

Sylla, ai microfoni della Gazzetta dello Sport, ha rincarato la dose e ha parlato a cuore aperto della questione razzismo e colore della pelle: "Ma secondo voi quando io e Cristina Chirichella siamo sedute sul letto, magari prima di addormentarci, in uno dei tanti ritiri della Nazionale, ci guardiamo la pelle e diciamo: 'Ah tu sei bianca, no tu sei nera, questa è una Nazionale multietnica'? Dai, non scherzate per piacere. No, non funziona così. Siamo solo compagne di squadra con un sogno, che penso immaginiate". Myriam ha poi anche voluto scherzare sull'argomento per rendere tutto un po' più leggero: "Piuttosto, adesso le mie compagne di squadra stanno perdendo l’abbronzatura che si erano portate dall’estate. E si lamentano del pallore, io gongolo... Qualche settimana fa erano tutte orgogliose, facevano le fighe, per il loro bel colorito. Prendete Lucia Bosetti, è tornata che stava benissimo ma dopo un po’ di ritiro e queste settimane giapponesi il loro bel colore se ne è andato.

Io invece 'Scusate raga, ma questo non se ne va mai".

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