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Izagirre lascia il Giro ancora senza tricolore Oggi il Blockhaus aspetta un nuovo Merckx

Cinquant'anni fa Eddy vinse la sua prima tappa rosa rivelandosi al mondo

Pier Augusto Stagi

Peschici Oggi si va dove cinquant'anni fa si rivelò al mondo intero un giovanotto dal nome impronunciabile: Eddy Merckx. Era la 12° tappa, correva l'anno 1967 e per la prima volta il Giro scalava il Blockhaus. Lì, su questa aspra ed esigente montagna della Maiella, il 22 enne corridore belga andò a vincere in perfetta solitudine la prima delle sue 25 tappe rosa, che gli consentirono di vincere 5 Giri d'Italia.

Si salirà dal versante di Roccamorice, che non è esattamente quello che affrontò Merckx nel'67: il versante che sarà affrontato questo pomeriggio da Quintana, Nibali e compagnia pedalante è molto più esigente. Più selettivo. «Vedrete, la corsa scoppierà assicura Paolo Slongo, responsabile tecnico del team Bahrain e preparatore di Nibali -. È una montagna vera, lunga e con pendenze importanti. Non si riuscirà ad andare a spasso, qualcuno cercherà in tutti i modi di far saltare il banco».

Ieri, intanto, terza fuga vincente al Giro Cento e nuova delusione per l'Italia del pedale. La vittoria è andata al compagno di squadra di Quintana, lo spagnolo Gorka Izagirre che si è aggiudicato l'ottava tappa, la Molfetta-Peschici di 189 km con gli ultimi 1.5 km in salita con punta al 12%. Alle sue spalle, il nostro Giovanni Visconti, compagno di squadra di Nibali. Terzo un altro spagnolo, Luis Leon Sanchez al termine di una lunga fuga decisa dall'allungo di Izagirre. Il gruppo dei migliori è transitato a 12 secondi, con Vincenzo che ha chiuso al 7° posto. Maglia rosa per il quinto giorno consecutivo sulle spalle di Bob Jungels.

La corsa vive su un'azione portata da 16 corridori. A 33 km dall'arrivo, dal gruppo di testa, partono in cinque: Conti, Visconti, Sanchez, Izagirre e Muhlberger. A sette chilometri dal traguardo, con la strada che sale, restano due italiani e due spagnoli. Conti cade poco dopo l'ultimo chilometro, mentre Visconti paga la stanchezza. Alle loro spalle, quando mancano 8 km al traguardo, si fa vedere anche Mikel Landa, che viene però stoppato dagli uomini di Quintana e Nibali. Oggi però toccherà a loro due: ai capitani.

Giù la maschera ragazzi.

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