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Jorge si sveglia in pole giusto in tempo per infastidire Rossi 2°

Lorenzo, dalla crisi al record della pista L'Italia gli fa bene: al Mugello l'ultimo trionfo

Da sei Gran premi Jorge Lorenzo non tocca quasi palla. Da sei Gran premi il maiorchino mai amato e in questo ricambiato dal compagno Valentino Rossi in Yamaha non va oltre un podio. Terzo posto. Conquistato un mese fa in Austria. Il gradino alto Jorge non lo vede infatti da tre mesi e mezzo, dalla corsa del Mugello, Italia che più Italia non si può. E allora ecco che il sospetto viene: sarà mai che quest'aria gli faccia bene? Sulle colline di Scarperia fu duello mancato perché a Valentino, pronti e via, si ruppe il motore e il Dottore scattava dalla pole e Jorge dalla quinta piazza. Qui a Misano il primo tempo è dello spagnolo e Vale gli sta accanto. Sarà una gara ad alta tensione. Anche perché, aria a parte, sembra quasi che Lorenzo si sia svegliato per infastidire, là dove può, la disperata rincorsa mondiale del compagno distante com'è 50 punti da Marquez a sei Gp dalla fine. Oddio. Ci sarebbe spazio e speranza di recuperare anche per Jorge, a 64 lunghezze... Forse anche per questo Rossi è giunto a Misano con un casco dedicato e scenetta abbinata che non lasciano dubbi sull'importanza della missione. Lui e Uccio, il suo fedelissimo amico e socio in tante cose, si sono fatti ritrarre, ma anche fotografare, nei panni dei Blues Brothers del celebre film. Entrambi a Misano in missione per conto di Dio. Un dio dei motori, s'intende.

Che almeno di sabato tifa però per Lorenzo. Visto il tempone che gli ha concesso di fare: 1'31.868. Trattasi di nuovo record del circuito che, va detto, già gli apparteneva dalla scorsa edizione. Nelle zone alte, subito dietro al Dottore, Maverick Vinales, fresco vincitore a Silverstone con la Suzuki (e futuro compagno in Yamaha proprio di Valentino). Fra i due corre buon sangue, quando possono, in qualifica, si aiutano anche in pista. Quinta e sesta le due Ducati, quella di Pirro, che ha preso il posto dell'infortunato Iannone ed è stato bravissimo ad azzannare subito la seconda fila, e quella di Dovizioso che qualche ragionamento dovrebbe cominciare a farselo se tutti i compagni di rosso vestiti gli stanno poi davanti. E qualche ragionamento forse se lo staranno facendo anche ai piani alti di Borgo Panigale.

Fa riflettere anche il tormentone dell'infortunio di Iannone. Perché è vero che i piloti sono gente diversa, sono malati di corse e quando si fanno male, pur di tornare, riescono ad arrivare là dove noi umani neppure ci affacciamo, però se ti ritrovi con la terza vertebra toracica lesionata te ne stai bravo e buonino a casa e se un medico ti dice corri e l'altro non corri, scegli sempre il secondo perché non si sa mai e perché dalla moto si può ricascare. Pistolotto moralistico a parte, ieri i medici hanno preferito fermare Iannone e però lui l'ha presa male. «Mi hanno impedito di poter correre uno dei Gp più importanti della stagione, perché sarebbe stato il mio ultimo con la Ducati in Italia...» (nel 2017 prenderà il posto di Vinales alla Suzuki). «Durante gli ultimi esami - ha rivelato ancora Andrea - ho trovato davanti da me un muro, i medici avevano già deciso... Venerdì mi avevano dichiarato non idoneo ancora prima di visitarmi in ospedale, poi hanno cambiato idea... Non ho capito questa incoerenza». Pensa invece solo alla gara Valentino felice per la prima fila «ma ho ancora tante cose da sistemare...» ed emana fiducia Lorenzo visto «che è stato uno dei migliori giri pole della mia carriera». Basta questa frase per far capire che la missione di Vale per conto del dio dei motori sarà molto dura... molto dura...

BCLuc

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