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Joya mondiale e l'Europa Ecco i pro e contro per una Signora da titolo

Dybala a caccia di gol per andare in Russia Ma avanzare in Champions può pesare tanto

di Riccardo Signori

Un gol ti allunga la vita e ti cambia la faccia. Chissà mai se, un giorno, Paulo Dybala potrà raccontarlo a figli e nipoti. E chissà mai se Maurizio Sarri, che quel gol deve averlo vissuto con una faccia in sbianco-neuro, dovrà confermare. Nel caso la storia avrà preso il cammino che molti suiveurs del calcio nostro vanno ad immaginare. La Juve che sfrutta l'ultimo guizzo del suo campione e il Napoli che si siede amareggiato. Alla Juve basta una rete del bimbo bello risvegliato per rilanciare il progetto scudetto. Al Napoli non è bastato il colpo d'avvio del suo golden boy per mantenersi in quota. Insigne ha segnato, poi ci ha riprovato. Ma la mira s'è fatta sbilenca, la squadra non ha retto. Qui sta la sentenza: alla Juve basta un gol, il Napoli ne sbaglia troppi. Solita Juve cinica? Semmai implacabile nella caccia al risultato.

Leggi Dybala e Insigne e forse hai trovato la chiave di un finale. Joya o Gioia? Questo è il problema. Se fosse solo effetto gol, diremmo che Dybala interpreta l'anima Juve e Insigne quella del Napoli. La Juve non molla mai (non è la faccia di Dybala) e cambia la faccia in partita (e questa lo è): variano i moduli, le posizioni dei giocatori, c'è sempre chi inventa il guizzo in più. Oppure c'è Allegri pronto ad urlare e ad affidarsi ai suoi vecchietti. Il vecchietto «dove lo metto» è sempre una risorsa per la Signora: il tecnico non li rottama, semmai li aggiusta, li conserva, olia le giunture e, quando serve, chiede risposte che arrivano. Se la Juve rivincerà lo scudetto potrà ringraziare l'Allegr(i)a compagnia. Il Napoli è bello e monotematico, però si arena se qualcuno incrocia il suo gioco, lo anestetizza. La squadra di Sarri ha perso dopo 101 partite nelle quali, una volta in vantaggio, ha sempre vinto. Ultima sconfitta contro il Sassuolo che, guarda caso, aveva in panca Di Francesco. Non è nemmeno un caso l'aver rimediato le peggiori figure contro le strategie di Spalletti.

Il regalo della Roma non trasforma il campionato della Juve in una vie en rose. Però Dybala riscoprirà il fascino del match winner, per trovare un posto al mondiale. La squadra dovrà far pieno carico nel recupero con l'Atalanta. Non tutto è scontato. Oggi lo scudetto è tornato nelle mani bianconere: conterà chi commetterà meno errori, non chi farà meglio. Quasi obbligatorio vincere tutte le partite. La Juve si ritrova con il grattacapo Champions: costa troppo in energie e stress psicologico. Però oggi il Napoli ha qualche angoscia in più e la Signora qualche convinzione in più. La Juve ha infilato il decimo successo consecutivo. Ma dovrà far conto con infortuni e infortunati: a buon dire, va notato che quest'anno i problemi sono stati diversi, ma tutti oltrepassati senza mettersi mani nei capelli. Le assenze di Bernardeschi e Cuadrado tolgono cambi effervescenti. Douglas Costa ha lucidato la verve, è diventato giocatore talvolta fondamentale, ma quanto durerà? Domani il pallone racconterà qualcosa in più sulla Juve di Champions e sul suo campionato. Una conferma in Europa sarebbe un peso in Italia: difficile reggere ai ritmi-punti di quest'anno.

Però Dybala e Insigne hanno già parlato: la squadra campione resta più affidabile.

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