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Juan Jesus e la conferma delle tre giornate

Uno sfogo su Facebook, le scuse, le controdeduzioni. Grande delusione per il difensore dell'Inter

Juan Jesus e la conferma delle tre giornate

Dopo la conferma delle 3 giornate di squalifica, Juan Jesus si è sfogato su Facebook e alle 19.54 ha fatto sapere come la pensa sulla sanzione e su Chiellini: «Un pessimo esempio di sportività, il mio colpo era involontario».
Il centrale brasiliano con un italiano molto fluido che lascia pensare ci fosse qualcuno accanto a lui, non ha lasciato nulla al caso «Amici interisti, tifosi di tutte le squadre. - scrive sul suo profilo -. Vorrei scrivere per dire alcune cose riguardo alla conferma delle 3 giornate di squalifica che devo scontare per via dello scontro di gioco a Torino del 6 gennaio. Ho aspettato qualche giorno prima di esprimermi per rispetto del lavoro di chi doveva giudicare e per osservare le cose con maggiore lucidità. Innanzitutto chiedo scusa se il mio gesto, assolutamente involontario, ha colpito qualcuno per la sua forza. L’ho chiarito anche ad avvocati e giudici. Stavo guardando la palla che era in arrivo dal calcio d'angolo e volevo proteggermi dai blocchi. Nemmeno ho visto quel difensore della Juve arrivare. Guardate le immagini, non tolgo lo sguardo dal pallone. Come posso colpire un avversario senza guardarlo? Per questo mi aspettavo una decisione diversa soprattutto notando in questi stessi giorni altri gesti molto più gravi del mio che non hanno però ricevuto la medesima sanzione. Questo non è giusto. Seconda cosa. Chiedo scusa ai miei compagni e ai tifosi dell'Inter. Quello che mi fa più male è sapere che non potrò essere con loro nelle prossime partite. Lasciarli in questo momento mi addolora oltre ogni turno di squalifica. Per ultima una considerazione doverosa. Ho già spiegato che non volevo colpire apposta il mio avversario. E l’ho detto al fischio finale anche a lui. Uno che poi ha sempre ripetuto nella sua carriera: quello che succede in campo resta in campo. Vederlo andare in televisione a chiedere la mia squalifica, la punizione per un collega, mi ha veramente rattristato. Sentirlo “chiamare“ il Giudice (per vedere se squalificava anche me come lui in passato) penso rappresenti un pessimo esempio di sportività, classe, STILE. Un gesto peggiore anche di una gomitata VERA. E per questo lo ringrazio. Oggi sono più interista che mai».
Uno sfogo, le scuse, le controdeduzioni, il tono è accettabile, c’è amarezza, delusione. Non ci sono nè bordate, nè cattiverie. Ci sta. Unica controindicazione: non se ne sentiva il bisogno, e ha il sapore di un atto di debolezza.
Adesso magari Mancini gli dirà che, facendo la professione del calciatore, è meglio riscattarsi sul campo piuttosto che su una tastiera.

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