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La Juve di Allegri bocciata su twitter

Bonucci: "Serve più fame". E la moglie di Antonini non perde l'occasione...

La Juve di Allegri bocciata su twitter

Torino - Basta un tweet, al giorno d'oggi. O un messaggio postato su facebook. Per festeggiare, dileggiare o lanciare proclami. Così, il giorno dopo la sconfitta della Juventus contro il Genoa, la signora Antonini non si tira indietro nel celebrare il proprio marito e viene facile ricordare la di lei soddisfazione quando Allegri venne esonerato dal Milan, squadra nella quale la sua dolce metà non aveva trovato spazio. E non si nasconde nemmeno Bonucci, pronto a un'autocritica quasi feroce: «Il calcio sa esser spietato e cinico, cosa che noi della Juve non siamo oggi! Ho tanta fame, ma ne serve ancora di più». Musica per le orecchie di Antonio Conte, che di questi messaggi aveva riempito Vinovo e non solo.

Allegri la prende più alla larga, ma pure lui nel post Marassi era imbufalito: «A me piace vincere, ma non è che se alla fine del campionato hai solo un punto in più degli avversari non ti danno lo scudetto: un pareggio, in certi momenti, vale molto. Non mi interessa fare 128 punti, ma raccoglierne uno in più dei nostri avversari». E qui c'è tutta la differenza tra il livornese e chi lo ha preceduto, uno che spingeva sull'acceleratore anche quando non ce ne sarebbe stato bisogno: a ottobre però non è tempo di rallentare.

La Juve insomma deve leccarsi le ferite, consapevole che i paragoni con il recente passato la vedranno d'ora in avanti sempre all'inseguimento: per adesso i punti in classifica sono gli stessi di dodici mesi fa ma quella squadra, dopo il ko di Firenze dell'ottava giornata, inanellò dodici vittorie di fila, mentre questa non pare destinata a poterne imitare certe gesta. Diventa quindi obbligatorio scordarsi i 102 punti, augurandosi magari di trovare portieri avversari non sempre travestiti da Superman: aveva cominciato Consigli (Sassuolo), hanno proseguito Roberto (Olympiakos) e Perin (Genoa). Dopo di che, alcuni problemi sono innegabili e semmai fanno scopa con certi dubbi che aveva Conte, primo tra tutti un certo logorio della rosa unito all'effetto “pancia piena” che si manifesta soprattutto lontano dall'Olimpico (nelle ultime quattro trasferte due pareggi e altrettante sconfitte). Metabolizzare il calcio più ragionato di Allegri può poi comportare qualche calo di rendimento, più facilmente riscontrabile quando si incontrano le cosiddette piccole: in quest'ottica, la trasferta di domani a Empoli darà già una risposta significativa. Potrebbe essere anche l'occasione per vedere all'opera la coppia Giovinco-Morata, pronta a dare sprint e a fare riposare Llorente e Tevez in vista del match di mercoledì con l'Olympiakos che già vale mezza stagione europea: in caso di mancata vittoria contro i greci, il passaggio del turno si complicherebbe e allora sì che la parola “crisi” dovrebbe essere sdoganata definitivamente.

Per adesso, però, calma e sangue freddo: a Vinovo, ieri, Allegri ha detto ai suoi quel che doveva dire e Buffon ha poi rassicurato tutti via twitter (e dove, se no?) dicendo che «in campionato possiamo rivincere. In Europa subiamo la pressione fuori casa? Vero: è una questione di sicurezza, dipende dalle vittorie».

Che adesso cominciano a mancare anche in Italia.

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