Sport

La Juve tra due fuochi. Allegri alza la difesa

"Diamo sempre la sensazione di subire gol". Max chiede la stessa attenzione di Champions

La Juve tra due fuochi. Allegri alza la difesa

In sette anni di dittatura è la prima volta che la Signora è presa in una morsa. Infatti nei sette scudetti di fila ha dovuto sempre fare i conti con una sola avversaria. Il Milan nel primo anno di Antonio Conte, poi Roma o Napoli ad alternarsi nel rendere difficile la vita alla Juventus. Questa volta la storia sembra essere diversa. Napoli e Inter hanno entrambe la credibilità di potersela giocare fino in fondo. Si dirà che anche l'anno scorso la squadra di Luciano Spalletti fino ai giorni dell'Immacolata aveva dettato il ritmo in vetta, prima di lasciare solo agli azzurri di Maurizio Sarri il ruolo di antagonista dei bianconeri. Ma tutto fa pensare che i nerazzurri possano reggere oltre le feste potendo contare, su una rosa numericamente completa e qualitativamente ottima nei titolari. Il Napoli è rodato e con la mano e il turnover di Carlo Ancelotti, sembra avere anche l'equilibrio per non rovinare tutto sul più bello. Ecco la morsa in cui può finire stritolata la Juventus. Massimiliano Allegri ha fiutato il pericolo. E iniziato a mandare segnali nonostante una squadra da record: il migliore avvio di campionato nella storia bianconera con 10 vittorie e un pareggio.

Dopo essere uscito allo scoperto dicendo «vogliamo la Champions», alla vigilia del Cagliari ha corretto il tiro: «Il Barcellona è favorito». L'obiettivo era riportare i suoi sul pezzo in campionato, ma dopo la vittoria sofferta contro i sardi ecco l'altro segnale. «Dobbiamo migliorare la fase difensiva, prendiamo tanti gol. Diamo sempre la sensazione di poterne subire». E a rincarare la dose: «Non abbiamo ancora fatto un uno a zero». Risultato caro al tecnico di Livorno, che lo considera il successo perfetto. A dire il vero in Champions è tutto l'opposto: così ha vinto a Manchester, e soprattutto non ha ancora incassato reti. È evidente che in Europa la squadra alza al massimo la concentrazione. D'altra parte se l'input è «vogliamo la Champions», la risposta non può che essere questa.

Ora Allegri vuole ridare la parola alla difesa. Anche perché la migliore è quella dell'Inter, fu così anche l'anno scorso fino a novembre. Adesso con appena sei gol subiti, delle tre contendenti quella nerazzurra è l'unica che ha la proiezione di poter stare ampiamente sotto i trenta gol, che è anche la fatidica quota scudetto. Perché in Italia i campionati si vincono con la difesa, Allegri lo va ripetendo. Un anno fa di questi tempi chiuse a chiave la porta bianconera. Dopo il 3-2 in casa della Sampdoria e con dodici gol incassati in tredici giornate, la Juve si blindò per sedici partite di fila, di fatto in questo modo mise in cassaforte il settimo titolo. Invece Ancelotti è corso ai ripari dopo le difficoltà iniziali della sua retroguardia, anche se nello scontro diretto con la Juve ne ha subiti tre come con la Samp, e qualcosa concede sempre, anche in una gara dominata come quella con l'Empoli, l'ha riaperta subendo addirittura un contropiede.

L'Inter non ha subito gol sei volte, Juve e Napoli quattro. Indizi scudetto da non sottovalutare perché la Signora dei record ha un Benatia che scalpita: «Non gioco con continuità. Onestamente non è una situazione piacevole come per tutti i giocatori. A gennaio vedremo come sarà la situazione». Non ha certo problemi di spazio Mandzukic che però, destinato alla panchina avrebbe potuto giocare uno spezzone, è uscito dai convocati per non rischiare la caviglia.

La capolista ha qualche crepa solo in difesa e la morsa può essere letale.

Commenti