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Tra Juve e Samp sfida allo specchio delle imbattibili

Una sola sconfitta a testa e le migliori difese a confronto. Allegri: "Entusiasti come noi". Mihajlovic: "Cerco sorprese"

Allegri e Alvaro Morata
Allegri e Alvaro Morata

Torino - Di fronte, oggi allo Stadium all'ora di pranzo, le due uniche squadre del nostro campionato ad avere perso una sola volta: la Juventus a Marassi contro il Genoa, la Sampdoria a Milano contro l'Inter e per di più al novantesimo con un rigore dubbio. Se basta questo per mandare in scena una partita equilibrata, lo scopriremo strada facendo: la squadra di Mihajlovic è però una creatura solida, con la seconda miglior difesa del campionato (11 gol presi, come Roma e Fiorentina) e un tabellino di marcia che la vede imbattuta da cinque partite. Per di più, il serbo non vorrebbe perdere nemmeno a rubamazzetto con un bimbo e anche per questo Marotta lo aveva identificato come il candidato ideale per il dopo Conte: qualche telefonata c'era stata, poi pareva che Antonio da Lecce si fosse placato e la Samp aveva tirato un sospiro di sollievo. Il resto è storia, ma è chiaro che prima o poi il buon Sinisa spiccherà il volo verso lidi più ambiziosi di quello doriano: nel frattempo lui e il presidente Ferrero sognano lo sgambetto ai campioni d'Italia e per adesso vanno d'amore e d'accordo, sempre che il secondo non si metta in testa di imporre al primo Cassano.

Si vedrà. Oggi, intanto, è Juve contro Samp. Con i bianconeri che allo Stadium vincono in campionato da 25 partite di fila, essendo stati sconfitti l'ultima volta proprio dai doriani il 6 gennaio 2013: c'è solo da immaginarsi come si comporterebbe Ferrero in caso di bis, insomma. «Rispetto all'anno scorso stanno facendo un ottimo campionato - spiega Allegri -. E' difficile segnargli. Sarà dura: hanno il nostro stesso entusiasmo e grande corsa, dovremo concedere loro poche ripartenze. Noi non dovremo avere cali di tensione, per non rischiare di gettar via quanto di buono fatto finora». Dietro l'angolo, vincendo oggi e giovedì a Cagliari, la possibilità di raggiungere i 97 punti nell'anno solare (sarebbe nuovo record) e di arrivare alla Supercoppa contro il Napoli (lunedì 22, a Doha) con il pieno di entusiasmo. Infischiandosene anche dei continui riferimenti di Garcia (ieri l'ultimo) al modo in cui la Juve ha battuto la Roma lo scorso 5 ottobre: «Non ho motivo di parlarne ancora, si è giocato due mesi fa. C'è tutto un campionato davanti: chi arriverà prima, sarà la più forte». Guardare avanti e basta, ricetta semplice e buona per tutte le latitudini.

Mancherà lo squalificato Chiellini («giocherà Ogbonna»), a centrocampo dovrebbe toccare ancora a Vidal trequartista e in attacco il dubbio riguarda chi tra Llorente e Morata affiancherà Tevez, anche se l'ex Real sembra aver vinto il ballottaggio con il basco: «Ho dubbi sia a centrocampo che in attacco - ammette Allegri -. Morata ha tutte le qualità per sfondare, ma deve crescere ancora molto». Pirlo invece è destinato alla panchina, con Pereyra trequartista.

Dall'altro lato, Mihajlovic è convinto di poter fare male al gigante bianconero: «Il calcio è bello perché regala sorprese. Andiamo in casa dei più forti, con rispetto ma senza paura. Possiamo essere battuti, ma non partiamo battuti. Voglio undici guerrieri che non si facciano intimorire dallo Stadium». Immancabile, la citazione: «Ho visto in televisione “Il Buono, il Brutto e il Cattivo” e mi è piaciuta la scena in cui il Brutto dice al sergente “Mi piacciono quelli grossi, perché quando cadono fanno tanto rumore“.

Ecco: contro la Juventus spero di sentire tanto rumore».

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