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Juve per fare la Signora ma non è scans-Atalanta

Allegri: «La quota scudetto a 100». E snobba il record di Conte. Dubbio Papu, Gasp ci prova

Juve per fare la Signora ma non è scans-Atalanta

È previsto sole, oggi a Torino. Così che Juventus-Atalanta, rinviata per neve il 25 febbraio scorso, possa andare in scena regolarmente. Match che, se vinto, permetterebbe ai bianconeri di scappare davvero: il vantaggio sul Napoli salirebbe a quattro punti e si sa che, quando la Juve acchiappa la testa del campionato, difficilmente se la lascia sfuggire. Addirittura, l'ultima volta che è accaduto risale al 2003: allenatore Lippi, squadra che prese la testa del campionato a novembre senza però conservarla a fine stagione. C'è insomma di che pensare che difficilmente Buffon e compagni molleranno l'osso, per usare un'espressione cara ad Allegri.

Dopo di che, Juve-Atalanta va giocata e chissà che le gufate provenienti da trequarti d'Italia non sortiscano effetto. Peraltro, il rinvio per neve ha fatto sì che i nerazzurri possano presentarsi allo Stadium con una formazione meno rimaneggiata rispetto a quella che sarebbe scesa in campo ai tempi. Quando le polemiche (non solo) da Napoli non mancarono alla vista degli undici che Gasperini avrebbe mandato in campo, pochi giorni dopo essere stato eliminato dal Borussia Dortmund in Europa League: il tecnico bergamasco aveva infatti scelto tra gli altri Rizzo e Melegoni (classe 1999), entrambi esordienti in stagione, lo svizzero Haas (117' all'attivo) e Mancini (meno di 300). Tanto bastò perché si parlasse di scansAtalanta, con battute assortite e prese di posizione anche serie. Nelle scorse ore, per gradire, lo stesso Gasperini ha ribadito che «certe polemiche vengono fatte da chi non ha nome né volto. L'Atalanta non ha mai messo in campo la Primavera e cerca di schierare sempre la sua miglior formazione». Punto e fine della trasmissione, badando all'oggi: «Capisco l'esigenza di tenere il campionato aperto, ma se faremo risultato è per noi stessi. Non ci siamo mai scansati in nessuna competizione». I bergamaschi insomma ci proveranno, pur dovendo ricorrere «al turnover, perché è impossibile schierare la stessa formazione per tre partite di fila: Gomez ha un risentimento alla coscia (ma è stato convocato, ndr), Petagna, Rizzo e Bastoni sono da verificare».

In casa Juve si va invece verso la panchina per Higuain, la cui caviglia è dolorante: possibile Dybala («lui è il nostro rigorista, punto») falso nove, con Mandzukic e Douglas Costa esterni. «Abbiamo una grande voglia di continuare a dimostrare di essere i più forti, in questi tre anni mi sono divertito molto così Allegri -. Quello che abbiamo fatto rimane nella storia, ma bisogna insistere». Come da tradizione della casa, insomma. Sapendo che il Napoli non mollerà e facendo i complimenti a Sarri, non per certe dichiarazioni sessiste («non commento») ma per il gioco e i risultati. Quel che conta è però che adesso la Juve è tornata padrona del proprio destino: «Il Napoli può arrivare a 100 punti, quella è l'attuale quota scudetto. A me però del record di 102 punti importa zero: potessimo vincere a 81, andrebbe benissimo».

Con tanti saluti anche a Conte.

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