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Juve, un pari di riserva CR7 agguanta la Dea Furia Allegri su ADL

Con i bianconeri in 10, Ronaldo entra e fa 2-2 Arbitri e veleni, Max duro con De Laurentiis

Juve, un pari di riserva CR7 agguanta la Dea Furia Allegri su ADL

Il prossimo campionato qualcuno ci penserà. A giocarsi il 2-2 tra Atalanta e Juventus allo stadio Atleti Azzurri d'Italia: era già successo nelle ultime due stagioni, ieri è arrivato il tris di fila. Per la Signora, che ha chiuso il 2018 in trasferta senza nemmeno una sconfitta in campionato incamerando il punto 98 nell'anno solare, un mezzo passo falso che non fa male. Per l'Atalanta, una vera impresa dal momento che prima di ieri i bianconeri avevano pareggiato una sola partita in tutto il campionato, quella casalinga contro il Genoa del 20 ottobre scorso. Match duro e ben giocato, con la Juve subito in vantaggio per uno sciagurato autogol di Djimsiti (su cross di Alex Sandro) ma poi costretta a inseguire dopo la doppietta dello scatenato Zapata, arrivato a segnare le reti numero otto e nove nelle ultime otto partite.

Per di più in dieci contro undici, a causa del doppio giallo a Bentancur (che, sull'1-0, aveva colpito la traversa con un destro dal limite), gli ospiti hanno poi trovato la rimonta. Firmata guarda un po' da un signore chiamato Cristiano Ronaldo: dopo avere cominciato la partita in panchina (17 gare di fila in serie A prima di ieri, saltando solo uno spezzone del match di Firenze), il portoghese ha preso il posto di Khedira appena prima di metà ripresa realizzando poi il 2-2 di testa, su azione d'angolo e primo tocco condiviso tra Mandzukic e Chiellini. Siccome tendenzialmente CR7 è uno che la partite le comincia dal primo minuto, va anche registrato come non segnasse da subentrante dall'aprile 2013: sia come sia, grazie a lui la Juve ha evitato la prima sconfitta in campionato, andando anche nel finale vicina a una vittoria (annullato giustamente, per fuorigioco, un gol di Bonucci) che però sarebbe stata punizione troppo severa per l'Atalanta. A tratti indemoniata, la squadra di Gasperini: trascinata sì da Zapata (quattro gol in carriera ai bianconeri), ma pure deliziosa nelle giocate di Gomez e Ilicic, quasi indifferente alle assenze (De Roon in mezzo al campo, Toloi e Palomino in difesa) e a dir poco organizzata. Pensare di battere per la prima volta la Juve dal febbraio 2001 pareva quasi utopistico alla vigilia, ma per poco il sogno non si è tramutato in realtà e ai nerazzurri va quindi riconosciuto il giusto merito. Per di più, va anche ricordato che i campioni d'Italia non subivano reti da 620' e che in tutto il campionato solo il Chievo all'esordio l'ormai lontanissimo 18 agosto aveva osato segnare due gol a Szczesny.

«Avremmo potuto raddoppiare dopo l'1-0 così Allegri - Sapevamo che sarebbe stata una partita difficile. Siamo rimasti in 10, ma i ragazzi sono stati bravi a restare in partita e alla fine abbiamo avuto una bella occasione per vincere su una palla messa in mezzo da Ronaldo. Dispiace, perché avremmo voluto vincere anche questa». Soprattutto, l'arrabbiatura è però dedicata a De Laurentiis che in settimana aveva criticato (eufemismo) la designazione dell'arbitro Mazzoleni per Inter-Napoli, in contemporanea con il livornese (come Allegri) Banti destinato ad Atalanta-Juve. «Mi girano molto le scatole. Dispiace, perché fuori dal campo succedono cose assurde anche se si parla tanto di comportamento. Ci sono state dichiarazioni pesanti di responsabili di alcune società nei confronti degli arbitri (riferimento appunto a De Laurentiis, ndr). Ogni tanto mi arrabbio anche io. Sono un po' amareggiato per tutto, ero più nervoso del solito. Ma mi rendo conto che in Italia non si migliorerà mai, non c'è niente da fare. In Italia viene concesso di tutto e di più».

Ognuno tragga le proprie conclusioni.

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