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Juve alla ricerca del Dybala perduto

Un anno fa era già a quota 10 gol in campionato, adesso è ancora a secco

Domenico Latagliata

Dodici mesi fa, di questi tempi, Paulo Dybala aveva segnato dieci reti nelle prime sei partite di campionato. E, in occasione della sfida di Champions contro il Barcellona, si erano sprecati i paragoni con Messi: la Joya non ne era uscito benissimo e al Nou Camp non aveva certo fatto faville. Tutt'altro. Però una cosa era certa: nessuno ne metteva in discussione l'utilizzo né c'erano dubbi sul fatto che avrebbe vissuto una stagione da protagonista. Oggi, al contrario, l'argentino naviga tra una prestazione anonima e una appena sufficiente, finora costretto ad accontentarsi delle solite parole di circostanza che Allegri gli deve riservare per forza di cose: nessun gol segnato finora, tre presenze da titolare in campionato (su cinque), 281' giocati e quell'espressione un po' così. Non certo di un attaccante al settimo cielo, ecco: per quanto agli albori della stagione pareva scontato che sarebbe stato lui il partner preferito di Ronaldo.

Invece, la cronaca ha raccontato altro: Mandzukic gli si è fatto preferire avendo più corsa, muscoli e disponibilità al sacrificio, Bernardeschi è esploso sia come centrocampista aggiunto che come esterno d'attacco e lo stesso stile di gioco di CR7 non si è finora rivelato granché compatibile con quello dell'argentino. Il quale sta cercando pian piano di calarsi in un nuovo ruolo, dietro le due punte o in un ruolo di raccordo tra i reparti. «Paulo ha bisogno di stare in campo così Allegri -. Domenica ha fatto una buona gara, lui viene valutato positivamente solo se segna. Deve giocare e trovare ritmo, ha una buona condizione».

Stasera contro il Bologna (che ha perso nove delle ultime 10 sfide contro la Juve, chiudendone sei senza segnare un gol), il numero 10 sarà quindi al suo posto. Come lui, anche Ronaldo (42 tiri in 5 partite di campionato: nessuno come lui), indisponibile poi martedì nel match di Champions con lo Young Boys. Riposerà invece Mandzukic, che potrebbe essere sostituito da Kean, «giocatore della Juve a tutti gli effetti», ma più probabilmente da Bernardeschi, l'uomo nuovo di questa prima parte di stagione juventina: «I meriti sono solo suoi, ha capito di dover migliorare fisicamente, mentalmente e tecnicamente. Ha grande entusiasmo e strapotere fisico». In più, è entrato nelle grazie di CR7 e pure questo non guasta.

Sullo sfondo, ovviamente, la sfida contro il Napoli di sabato: «Dobbiamo arrivarci con almeno tre punti di margine», chiude Allegri.

Non perché sia già il tempo di pensare allo scudetto, ma per mettere in chiaro chi è che comanda.

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