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La Juve vuole dimenticare Madrid, Buffon no: «Sono così, rifarei tutto»

«Ho il diritto di difendere tutti noi a costo di rovinarmi l'immagine»

Domenico Latagliata

Torino Impossibile non tornare ancora una volta su quanto accaduto al Bernabeu. Perché, inutile negarlo, la ferita brucia e brucerà. Per il rigore fischiato in pieno recupero e per le polemiche seguite alle dichiarazioni di Buffon. Poi, certo, la Juventus non potrà fare altro che ripartire. In fretta. Già da oggi, quando ospiterà la Sampdoria ovvero la squadra che nelle ultime sette stagioni l'ha battuta più spesso: tre volte. Madrid è però ancora troppo vicina per averla archiviata. E il portiere bianconero intercettato da Le Iene (in onda stasera), ha confermato il senso di quanto detto, convinto anche di avere reso il giusto merito al Real e di non essere in contraddizione con alcune sue frasi del passato secondo cui discutere l'operato arbitrale è tipico dei perdenti.

«Io non devo rimediare perché sono un essere umano che mette passione, sentimenti, arrabbiature... trovo modi di parlare, giusti o sbagliati che siano, alcune volte eccessivi... ma sono questo, sono Gigi Buffon». E torna al Bernabeu: «La partita era finita da un'ora e mezza, di conseguenza sono pensieri forti, per certi aspetti ineducati, ma sono i sentimenti di un uomo che non si trincera dietro all'ipocrisia e butta fuori quello che le viscere gli dicono». Buffon insiste: «Non puoi chiedere a uno che vive lo sport con una pienezza come lo vivo io di accettare, essere equilibrato, perché questi erano pensieri che avevano una logica, che ridirei, magari con un linguaggio più civile diciamo. Ma il contenuto lo riconfermo in pieno».

Sull'arbitro Michael Oliver, il capitano della Juventus dice: «Uno con più esperienza non avrebbe fischiato. Si sarebbe girato dall'altra parte e avrebbe lasciato che le squadre se la giocassero ai supplementari . Non dico che non fosse rigore, dico che era una cosa dubbia. E su una cosa dubbia in una partita simile, a 20 secondi dalla fine, un arbitro di esperienza, secondo me fa un altro tipo di valutazione». E ancora sul malcapitato Oliver: «Si è trovato in una situazione troppo grande. Però è normale che lì per lì uno si senta non dico penalizzato... Mi sono sentito proprio defraudato, ma non di un risultato ». La frustrazione è per l'impresa sfumata: « Vai a Madrid, recuperi tre gol di scarto... è qualcosa di impareggiabile, di pazzesco. Era la partita più bella che avessi vissuto con la Juventus».

Buffon chiude in difesa: «Datemi almeno la legittimità di difendere in quel modo esasperato e passionale i miei compagni, quei cinquemila venuti a sostenerci. Io devo difendere i miei compagni e loro, anche in modo scomposto, perché me lo sento.

Era dovuto, a costo di macchiare la mia immagine».

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