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L'abbraccio "blindato" della famiglia Juve a Cristiano Ronaldo

Oggi il debutto di Cr7 per 5000 fortunati nel "feudo" supercontrollato degli Agnelli

L'abbraccio "blindato" della famiglia Juve a Cristiano Ronaldo

Torino Chissà. Chissà se anche oggi, alla prima' di Cristiano Ronaldo con la maglia della Juventus, la sfida in famiglia di Villar Perosa sarà interrotta dopo pochi minuti della ripresa per la classica e pacifica invasione di campo. Qualcuno magari avrà spiegato a CR7 che quella è la tradizione, così come tutta la giornata da trascorrere nel feudo della famiglia Agnelli. Certo fa strano che il marziano portoghese, abituato a palcoscenici di gran lusso e a folle oceaniche, muova i suoi primi passi da juventino in un campetto a quaranta minuti da Torino. Davanti a cinquemila persone e non una di più, ché davvero lì dentro non ci sarebbe modo di farcene stare altre.

Per l'occasione, Villar è stata blindata come mai nella sua storia: due sere fa è stata chiusa al traffico la strada principale del paese, mentre dalle 22 di ieri nessuno può più transitare con l'auto (tranne residenti e autorizzati). Attorno al campo sportivo è stata inoltre creata una zona di massima sicurezza in cui saranno ammessi soltanto i possessori del biglietto della partita: non si potranno portare petardi, fumogeni, bombolette spray e nemmeno i bastoni per i selfie, così come non saranno venduti alcolici nelle bottiglie di vetro. L'area del campo sportivo sarà controllata da 140 persone tra steward e volontari della protezione civile, altre 50 presidieranno la zona di massima sicurezza: a questi andranno aggiunti gli agenti delle forze dell'ordine e i volontari.

Tutto amplificato per la prima volta di CR7, contro la Juve Primavera: il via alle 17 (diretta Sky Sport Serie A, canale 202, e Sky Calcio 1), un paio d'ore dopo la prevedibile visita di tutta la squadra a Villa Agnelli, dove Andrea sarà il padrone di casa. A una settimana dal via del campionato, Ronaldo si presenterà al proprio nuovo popolo e l'avventura avrà ufficialmente inizio. Nel frattempo, ha già consumato ben due cene fuori casa in compagnia della famiglia (un ristorante stellato nel Canavese, cui ha fatto seguito una pizzeria gourmet in pieno centro città) e, ieri, ha rilasciato un'intervista alla tv societaria appena sbarcata sul web: «Mi sento molto bene, tutti mi hanno accolto nel migliore dei modi. Perché ho scelto la Juve? È un grandissimo club, uno dei più importanti al mondo: lo conoscevo fin da bambino e speravo un giorno di poterci giocare». Tutto perfetto, al momento. Senza specificare quando è scattata l'ultima scintilla, quella decisiva: «Non c'è stato un momento preciso. Negli ultimi anni abbiamo incontrato la Juve in un paio di occasioni e ho sempre avuto la sensazione che ai tifosi italiani piacesse Cristiano. La standing ovation allo Stadium di qualche mese fa? Una cosa del genere non mi era mai successa, è stata una sensazione bellissima: non dico che sia stato l'elemento decisivo per farmi scegliere, ma vedere che le persone mi apprezzavano ha contribuito alla mia decisione».

Avanti, allora: «Voglio rendere la Juve ancora più forte e per vincere trofei». Lo hanno preso per quello. E per sfondare in mercati finora quasi inaccessibili: da oggi, con Ronaldo in campo nella piccola Villar, comincia una nuova storia. Attesi centinaia di migliaia di click sulle prime immagini che lo ritrarranno correre dietro un pallone di bianconero vestito, in attesa del primo gol. Che magari arriverà subito, in famiglia: aspettando poi l'ufficialità della prima volta in campionato.

Magari sabato prossimo a Verona, nella città di Giulietta e Romeo.

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