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L'Ajax e quel sogno lungo 23 anni

I ragazzi terribili vicini al traguardo che rilancerebbe il calcio olandese

L'Ajax e quel sogno lungo 23 anni

In Olanda la febbre Ajax ha raggiunto il livello di guardia. Lunedì il club di B del Telstar ha licenziato un suo giocatore, Jordie van der Laan, per essersi dato malato, e avere quindi saltato l'allenamento, quando invece si trovava a Londra ad assistere alla semifinale di andata di Champions tra Tottenham e ajacidi, finendo inquadrato dalle telecamere per tre volte. Un'eccitazione palpabile e anche comprensibile, se si pensa che un club olandese non arriva in fondo alla massima competizione continentale da 23 anni, e che l'Ajax da solo, in questa stagione, abbia permesso all'Olanda di guadagnare tre posizioni nel ranking Uefa, tornando a ridosso delle prime dieci.

Per un paese che fino a un paio di anni fa si trovava sprofondato in una deprimente crisi calcistica, un mezzo miracolo. Sabato l'Ajax ha vinto la coppa d'Olanda, mettendo in bacheca il primo trofeo stagionale e regalando a Erik ten Hag il suo primo successo da allenatore. Le 4 reti rifilate al Willem II hanno portato il numero di marcature stagionali del club di Amsterdam a 165, un primato in Europa. Solo notizie positive nell'avvicinamento a una partita che vede, per una volta, l'Ajax nell'inedito ruolo di favorita, soprattutto in virtù dell'1-0 maturato in Inghilterra. ten Hag, che comunque dichiarato di non sentirsi «ancora soddisfatto», può contare su una squadra che gira a mille e in ottima forma, basti pensare che l'unico dubbio riguarda il terzino Mazraoui, ma solo perché questi si trova nel periodo del Ramadan (come del resto Ziyech, il cui posto però non è in discussione) e potrebbe non essere al top.

Fotografia opposta in casa Tottenham. L'impresa contro il Manchester City sembra aver prosciugato mentalmente gli uomini di Pochettino, che dal quel 4-3 valso l'accesso in semifinale hanno perso 4 partite su 5, segnando un solo gol (Eriksen al Brighton). Dopo i ko in Premier contro West Ham e Bournemouth, gli Spurs sono stati scavalcati in classifica dal Chelsea e devono ringraziare i passi falsi delle rivali (Arsenal e Manchester United) se la qualificazione alla prossima Champions resta a un passo. Con l'Ajax tornerà il coreano Son, autentico uomo in più del Tottenham quest'anno, decisivo nella doppia sfida con il City e autore di una stagione da doppia cifra. La sua capacità di muoversi tra le linee è l'arma che i tifosi Spurs si aspettano per andare oltre le spizzate di Llorente e la fisicità di Sissoko, le uniche risorse messe in mostra dai londinesi all'andata, vista la scena muta recitata da Eriksen e Alli. Per caricare gli animi il Guardian ha ripescato un precedente del '92 di Copa Libertadores, con il Newell's Old Boys dell'allora 20enne Pochettino che, da sfavorito, superò in trasferta l'America Cali e volò in finale.

Sinceramente, un po' poco.

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