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L'America del tennis è donna

Venus, Keys, Stephens e Vandeweghe: poker da sogno

L'America del tennis è donna

L'ultimo americano in finale agli Us Open continua a essere Roddick, che nel 2006 fu sconfitto da Federer: il sogno di Sam Querrey, ultimo superstite a stelle e strisce nel singolare maschile, si è infranto contro Anderson che lo ha piegato 7-6(5) 6-7(9) 6-4 7-6(7) riportando il Sudafrica in una semifinale Slam dopo 14 anni. In compenso i padroni di casa possono consolarsi ampiamente con le donne, che di fatto hanno già portato a casa il titolo. Tutte e quattro le semifinaliste, infatti, sono statunitensi.

L'impresa più bella l'ha firmata Venus Williams che nella notte italiana di martedì l'ha spuntata sulla rediviva Petra Kvitova in quello che finora è stato il match tecnicamente più importante del torneo: 6-3 3-6 7-6 (2) per la sorella maggiore di Serena che a 37 anni suonati diventa la terza più vecchia semifinalista in un major dopo Billie Jean King e Martina Navratilova sogna il tris a New York dopo 16 anni. Se la vedrà con la 24enne Sloane Stephens che a sua volta ha mandato a casa al tiebreak decisivo la lettone Sevastova.

Straordinaria anche Coco Vandeweghe che è riuscita a battere la numero 1 del mondo Pliskova in due soli set, 7-6 (4) 6-3.

Lei se la vedrà con Madison Keys a sua volta «giustiziera» di Elena Svitolina per 7-6 (2) 1-6 6-4, mentre da casa gioisce anche la Muguruza, che a questo punto è virtualmente la nuova leader della classifica Wta.

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