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L'Armani fa cose turche: l'Europa è ormai lontana

Oscar Eleni

Europa arrivederci. Milano a Istanbul gioca 20 minuti alla grande, si arrangia nel recupero dell'Efes, ma alla fine paga tutti i debiti e perde 90-86 la partita che poteva tenerla ancora nel cerchio di fuoco di un'Eurolega che ora non lascia più speranze di entrare nelle 8. Peccato davvero. Avrebbe potuto essere un capolavoro, ma alla fine tutti gli uomini di Repesa sembravano il Peter Ustinov di Topkapi: un colpo magistrale rovinato da particolari, dal peso specifico delle due squadre, perchè il tonnellaggio Efes, con l'ex Pistoia Kirk ha fatto sentire a Milano tutte le debolezze e nella seconda parte di gara il divario a rimbalzo (17-9) ha fatto pagare i peccati che pure l'Emporio ha commesso anche quando aveva in mano la partita. Sì i peccati sono stati fatti anche nei primi 20', quelli chiusi alla grande 54-40 avendo avuto anche 19 punti di margine. Non cose gravi, ma leggerezze che poi sono diventati macigni quando l'Efes ha ritrovato il tiro da 3, 7 su 9 nel 3° quarto quello chiuso ancora in vantaggio da Milano 74-69.

Resta il rimpianto per quello che è accaduto nel periodo della grande depressione, resta l'amarezza per questa sconfitta nella notte dove Sanders (18) e Kalnietis (14) sono stati i migliori realizzatori. Ma anche i peccati di Simon, la serata storta di Macvan, un Raduljica a corrente alternata.

Milano se ne va fra i rimpianti, ha peccato anche contro un'avversaria che non era proprio in serata, certo ha mantenuto il vantaggio sul doppio confronto perché a novembre aveva vinto 105-92 al Forum, ma non basterà perchè ora la squadra di Perasovic ha 4 vittorie in più.

Ora sarà soltanto un viaggio nel rimpianto.

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