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L'Arsenal di Wenger mangia i "pulcini"

Gattuso si era definito così al cospetto del tecnico. Milan quasi fuori dall'Europa League

L'Arsenal di Wenger mangia i "pulcini"

Milano Minuto 54: Calabria batte una rimessa laterale in maniera irregolare e regala palla all'Arsenal. È la fotografia di una sfida dove la qualità e l'esperienza fanno la differenza. Battono l'entusiasmo, la carica, la brillantezza, la sfacciataggine della gioventù. Quasi senza appello. Eppure ha davvero poco da rimproverarsi il Milan che contro i londinesi fa la sua partita con quello che ha. Ma il divario, a questi livelli, rimane tanto. Anche se l'Arsenal conta parecchie assenze, la caratura tecnica dei singoli è troppo superiore a confronto con il Milan. Un monito anche per la nostra serie A: se una delle squadre più in forma del campionato viene annichilita da una formazione in crisi in Premier League, ben lontana dalle prime, è tutto dire.

Si respira aria di festa, profumo di calcio che conta. Di quell'Europa che in casa Milan era un'abitudine fino a non molto tempo fa. Da brividi l'applauso in memoria di Davide Astori omaggiato da tutto lo stadio. Un San Siro spettacolare: oltre 70mila tifosi, di cui soltanto 2mila e 500 inglesi, che cantano e fanno caos mettendo quasi soggezione. Gattuso lo aveva detto: «Siamo una squadra giovane, non siamo abituati a queste partite». E infatti le ginocchia tremano in avvio. Calabria, classe 1996, sbaglia tre appoggi di fila, Cutrone, classe 1998, ha una palla buona ma calcia senza la freddezza che di solito ha. L'Arsenal va a nozze con un clima simile e soprattutto in avanti ha gioco facile. È una logica conseguenza il gol che arriva al minuto 15: Mkhitaryan giostra sul lato corto dell'area, si accentra e calcia in porta. Bonucci devia quel che basta per infastidire Donnarumma che non può arrivarci.

Prova a non scomporsi il Milan ma accusa il colpo. Bonaventura, Suso e Calhanoglu provano a inventare qualcosa in avanti e Bonucci va vicino al pari con un colpo di testa su calcio d'angolo ma ogni volta che l'Arsenal sale in attacco fa paura. Ramsey, Wilshere, Ozil e Mkhitaryan palleggiano che è una meraviglia per gli esteti del calcio, il Milan balla come non capitava da mesi e il finale di primo tempo è quasi un assedio. Al 43' Welbeck in diagonale calcia in bocca a Donnarumma; al 45' Mkhitaryan si muove palla al piede come in occasione del gol, calcia a botta sicura ma la palla scheggia la traversa; e quando il Milan sembra aver limitato lo svantaggio, al 48' Ozil offre un filtrante fantastico per Ramsey che dribbla comodo Donnarumma e fa 2 a 0.

Una mazzata per il Milan che torna in campo per il secondo tempo con tanta voglia di rivalsa e grinta da vendere. Gattuso inserisce Kalinic per Calhanoglu e passa a un 4-4-2 offensivo dove il croato fa coppia prima con Cutrone poi con Andre Silva che entra al suo posto. Ci provano i rossoneri, più con l'orgoglio che con idee precise ma c'è poco da fare. L'Arsenal controlla, rischia pochissimo e mette già i piedi nei quarti. Il maestro Wenger dà una lezioncina all'allievo Gattuso, «lui un grande, io della categoria pulcini» aveva detto Rino alla vigilia. L'asticella resta dov'è e non si alza, ma non tutto è da buttare per il Milan che rischia di salutare l'Europa.

Semplicemente nel calcio, quasi sempre, vince chi ha più qualità.

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