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L'Atalanta torna in Europa da vera Dea

Masiello, Gomez e Cristante, tripletta di classe. Everton un burro in difesa

Vanni Zagnoli

Reggio Emilia L'Everton è un po' come l'Olanda e Ronald Koeman in particolare. Vulnerabile in difesa. Al Mapei non gioca malissimo, concede occasioni da metà primo tempo e viene punita. Masiello non trasforma da distanza ravvicinata, Stekelenburg è in forma, aveva già evitato l'autogol di Jagielka. Sul corner da sinistra, un rimpallo smarca ancora il difensore centrale squalificato per due anni e 5 mesi per il calcioscommesse, stavolta la palla entra. E' apoteosi bergamasca.

Ma quant'è bella questa Dea, proprio una Dea. Ritmo alto, non solo Papu Gomez, è l'esaltazione del gasperinismo, ovvero manovra avvolgente, fasce e talento, coralità negli inserimenti. E' un assedio, si diceva una volta, Petagna ed Hateboer, Masiello si ritrova ancora a fare il centravanti. Gasperini meriterebbe il posto di Ventura. L'Everton in maglia grigia perde molto del fascino dei blues, non reagisce. Si era reso pericoloso con Rooney, da tempo sul viale del tramonto. È l'Atalanta dei gregari e debuttanti, neanche serve pressare. E' una sera che Palomino e Castagne racconteranno ai nipotini, asiseme a Freuler, che in effetti potrebbe essere il nipote di Urs, il grande velocista svizzero degli anni '80. Quando Cristante scaglia il tris l'apoteosi è completa. E questa Atalanta vale la semifinale, come 29 anni fa in coppa delle Coppe.

Al Mapei il tifo è epocale, come un anno fa, quando per il Sassuolo arrivarono i serbi della Stella Rossa e i baschi dell'Athletic Bilbao, per analoga tripletta. Quando Papu Gomez spreca il poker, la curva che ospita Sassuolo e Reggiana canta a squarciagola. Gasperini era uscito ai gironi, con il Genoa che poi due anni fa, indebitato, gli fece saltare un'Europa league altrettanto strameritata. «Ma qui ci sono i Percassi, garanzia nel tempo. Pensate a dove avevano preso l'Atalanta». Dalla B all'Europa. Percassi è l'unico presidente ex calciatore di A, con il ds Zamagna e il dt Sartori forma un trio di gente che il calcio lo conosce bene. Non di avventurieri.

E per l'Atalanta invece potrebbe essere cominciata una bella avventura.

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