Sport

L'auto non resti vittima di norme e vincoli Menti creative al lavoro

L'identità di un marchio non si tocca, forte il rischio dell'appiattimento dell'offerta

Roberta Pasero

Milano Giù il sipario. Si spengono le luci dei loft, si chiudono i rooftop, i district della swinging Milan riacquistano la propria identità. The end. La Design Week archivia un sold out ottenuto anche per merito dei brand automotive. Che in epoca di Saloni internazionali in crisi hanno scelto questo palcoscenico dove l'arredamento è ormai un pretesto per mettere in posa tra son et lumiere automobili, one off e concept car ripensate come installazioni immersive e iperconnesse. Tra heritage e fantascienza. Che siano i caleidoscopici interni fluidi e bespoke secondo Hyundai, la Mini Clubman total black wrappata con caratteri gotici per Batman, il Double Chevron rivisitato per Citroën, la E-legend Peugeot che fa viaggiare ogni passeggero in una bolla sonora, dedicata ai single per vocazione.

Pochi costruttori, come Kia, Mercedes, Porsche, Renault non si sono lasciati sedurre. «La Design week è il raduno di menti creative di ogni settore. Quello dell'automobile è particolarmente importante nel differenziare i marchi, molte volte appiattiti da vincoli produttivi, legali, di emissioni, quindi è il design l'elemento principale che riesce a dare forte identità ai brand. Per questo è un evento molto sentito dal mondo automotive», commenta Massimo Frascella, Creative Director Exterior Design di Jaguar Land Rover, presente con la new generation di Range Rover Evoque e i suoi wire form artistici rivestiti di pellicce o illuminati da megagiraffe chandelier come in una giungla urbana. Una giungla da addomesticare con il progetto di urbanizzazione sostenibile Future City, imprinting Volvo, che punta ad armonizzare Milano e le auto anche attraverso sistemi di illuminazione e segnaletica smart per garantire ospitalità e sicurezza.

Ma il fascino di un'auto è pure nel backstage. Su questo ha puntato Lamborghini, new one con Honda alla Design Week, che attorno all'unveiling nazionale di Huracán Evo Spyder ha dato spazio ai designer e alle loro live performance di Tape Drawing, passaggio magico nella progettazione. Perché che siano auto o moto, il merito va a chi trasforma le sfide impossibili in arte del possibile. Come Andrea Ferraresi, Design Director di Ducati, a Milano con la one off Diavel 1260 Materico: «La moto non è considerata un mezzo di trasporto, ma un regalo che le persone si fanno e che vogliono bellissimo. I designer lo sanno e quando iniziano a disegnare iniziano a sognare. Il momento più romantico? Quello della modellazione del clay: quando si realizza in creta la scultura della moto in scala reale e la si plasma a mano».

Persino Telepass ha approfittato della Design Week per presentare il nuovo dispositivo slim e la sua smart mobility. E Hertz ha proiettato sui maxischermi nei luxury corner di Milano la Selezione Italia, le sue vetture rent-a-premium. Come lo è Maserati, protagonista della Crafting Italian Experience, raffinato itinerario tra i brand più esclusivi per dimostrare come metalli, legni e tessuti che personalizzano le loro supercar sono tutte eccellenze italiane.

Lo è anche Alfa Romeo che ha svelato il Suv concept Tonale ibrido plug-in, mix di tecnologia e tradizione, con «occhi» anteriori «cattivi» che ricordano la SZ e all'interno, per driver e passeggeri, l'illuminazione che cambia secondo le emozioni di guida. E in cerca di emozioni minimaliste è sempre Massimo Frascella: «La filosofia del design Jaguar Land Rover punta all'essenziale.

Non è facile, perché meno elementi si utilizzano più complicato è dare carattere, energia, emozione all'auto che si sta disegnando. Però io continuerò a pensarla sempre come Leonardo da Vinci quando diceva: È la semplicità la forma suprema di sofisticatezza»

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