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La Lazio scatta col piede giusto, ma perde Biglia

L'argentino segna poi si fa male: stiramento. In gol anche baby Kishna. Nel finale il Bologna fa soffrire Pioli

RomaIl filmone da buoni sentimenti andato in scena all'Olimpico (Pioli e Delio Rossi contro il loro passato) non ha mostrato una trama che sembrava scontata. Quella che poteva essere una tranquilla passeggiata serale della Lazio sul prato di casa è stata disturbata da alcune amnesie – una delle quali ha mandato in gol il Bologna -, da un'inspiegabile paura del percorso per nulla accidentato e da un incidente di percorso (l'infortunio a Biglia, la notizia più brutta della serata laziale). Così al tecnico biancoceleste è rimasta in dote una partenza ok (la seconda su sei tentativi in A di Pioli) seppure con qualche affanno di troppo, un vantaggio di due punti già guadagnato sui cugini della Roma dopo la prima tappa del campionato, ma anche delle inquietudini per il preliminare di Champions. La tappa più importante di questa stagione per i soldi e il prestigio che può dare al club di Formello.

Per i lacrimoni da lieto fine, servirà quindi completare l'opera mercoledì a Leverkusen. Al momento ci sono solo le lacrime del centrocampista argentino (si temeva per la caviglia destra già infortunata in passato, nella notte gli accertamenti in clinica hanno mostrato invece uno stiramento al polpaccio), il cui stop sarà un problema in più per la campagna in terra di Germania.

E dire che Biglia aveva aperto la serata – coincisa con la vittoria numero 900 della Lazio nei campionati a girone unico – con il suo primo gol da capitano mentre l'attaccante ventenne Kishna aveva confermato la sua attitudine ad andare in gol al debutto (avvenne lo stesso in Eredivisie, la serie A olandese, quando indossava la maglia dell'Ajax). Colpita da un attacco di masochismo (difficile pensare a un calo di intensità in vista della partita di Champions, forse i biancocelesti pensavano di aver chiuso la pratica), la Lazio ha deciso di tenere aperto il match. E il Bologna, tornato in A dopo un anno di purgatorio, pur continuando a recitare il ruolo di sparring partner, è riuscito a restare attaccato alla partita. La squadra rossoblù è un cantiere aperto: rosa ancora da completare, squadra rattoppata e un Destro – lasciato fuori per 75 minuti - ancora non in condizione. Con Donsah già strappato al Napoli, si attendono ora altri movimenti dall'esperto Corvino negli ultimi otto giorni di mercato. Eppure il primo gol in A di Mancosu, nato da una disattenzione di Radu, ha tenuto a lungo aperta la sfida così come le parate di Mirante, voglioso di rivincite dopo l'anno di sofferenza a Parma. Ma nel finale è stato il collega Berisha a salvare una serata diventata da incubo sulla zuccata di Brighi.

Il ct azzurro Conte ha seguito in tribuna la gara, farà lo stesso domenica prossima quando all'Olimpico ci saranno Roma e Juventus. D'altronde c'è una rosa da allestire per il doppio impegno (decisivo) con Malta e Bulgaria nelle qualificazioni europee di settembre. Sarà rimasto contento della prestazione di Candreva, tornato capitano per una sera, forse un po' meno per quella del neo bolognese Crisetig, da molti indicato come il futuro prossimo della Nazionale maggiore.

Marcatori: 17'pt Biglia, 23' pt Kishna, 43' pt Mancosu.

Lazio: Berisha 5,5; Basta 6, de Vrij 6, Gentiletti 5,5, Radu 5; Parolo 6, Biglia 7 (6' st Cataldi 6), Lulic 6 (16' st Milinkovic-Savic 5,5); Candreva 6,5 (30' st Felipe Anderson sv), Keita 6, Kishna 6,5. . All. Pioli 6.

Bologna: Mirante 7; Ferrari 5,5, Oikonomou 5,5, Rossettini 5, Masina 6; Crimi 5 (1' st Pulgar 5,5), Crisetig 5,5 (38' st Diawara sv), Brighi 5; Brienza 6; Mancosu 6,5, Acquafresca 5 (30' st Destro sv). All. D.Rossi 5.5.

Arbitro: Rocchi 6.

Ammoniti: Brighi, Milinkovic-Savic, Basta.

Spettatori: 18.

000 circa.

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