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L'effetto "spento" di Ventura. Perso lo spirito di Conte, non solo il muro della difesa

Addio al fuoco e fiamme di Conte, la Nazionale ora è un'altra storia. Fatta di un ct bravo, esperto ma che all'esordio è sembrato spento come molti degli azzurri

L'effetto "spento" di Ventura. Perso lo spirito di Conte, non solo il muro della difesa

L'incipit del nuovo ciclo sembrava simile a quello del precedente: stesso palcoscenico (Bari), simile avversario per blasone (la Francia invece dell'Olanda), identico modulo (il 3-5-2), uguale persino il clima atmosferico. Ma Ventura non è Conte e la difesa azzurra - da sempre fiore all'occhiello della nostra Nazionale ma priva di uno dei suoi elementi più importanti, il Bonucci che si aggregherà oggi al gruppo dopo essersi concentrato sulla salute del figlio - ha mostrato il suo volto peggiore. Dunque, addio al fuoco e fiamme di Conte, questa è un'altra storia. Fatta di un ct bravo, esperto ma che all'esordio è sembrato spento come molti degli azzurri: da una difesa leggera a un centrocampo lento e macchinoso, mentre la coppia d'attacco Pellè-Eder ha strappato qualche sorriso. Sarà stata l'emozione del debutto o il voler entrare in punta di piedi su una panchina che porta in dote una pesante eredità, ma sembra mancato qualche richiamo di più in campo a chi - in primis Chiellini - ha commesso errori marchiani.

Ventura sta pagando il debito di riconoscenza verso il suo predecessore, anche perchè sarebbe stato impossibile inventarsi su due piedi una squadra nuova con cui rimediare i punti utili alla qualificazione mondiale già contro Israele lunedì ad Haifa. Il processo di svecchiamento avverrà in maniera graduale e quando della squadra degli Europei rimarrà il minimo necessario. E il «povero» Ventura, fallito l'esordio (cosa accaduta in passato anche ad altri colleghi ct), ora si starà chiedendo da che parte ricominciare e perchè al debutto gli abbiano messo davanti i vicecampioni d'Europa della Francia. Con un gap fisico evidente già in partenza, il ct poteva aspettarsi di tutto, non certo le clamorose incertezze della difesa: era dal 2004 che l'Italia non subiva tre gol in casa e addirittura dal 1999 (a Lecce contro il Belgio) che non incassava un 3-1. Il resto lo hanno fatto la mancata organizzazione e l'incapacità di leggere le situazioni. «La vera Italia si vedrà con Israele», sottolinea il presidente Tavecchio. Con Ventura che perde però un altro pezzo, il De Rossi tornato a Roma per un problema al polpaccio, e ha Barzagli acciaccato. Ora che si fa sul serio e ci sono già i primi 3 punti in palio, occorre trovare le contromisure adatte per iniziare il cammino mondiale con il piede giusto.

L'amichevole con la Germania del 15 novembre si giocherà a Milano.

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