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Lega calcio, spunta l'ipotesi Vegas

Tavecchio convinto: «Domani il presidente». Ma la spaccatura resta

Lega calcio, spunta l'ipotesi Vegas

Matteo Basile

Milano Nulla di fatto ma sensazioni positive. Da capire se siano reali o soltanto di facciata. Questo quanto emerso dalla maratona in lega calcio che ha discusso di diritti televisivi ma soprattutto della nuova governance con ad e presidente che attendono di essere eletti. Quel che è certo è che ieri in via Rosellini i 20 rappresentanti delle società di serie A hanno discusso del processo di selezione delle due figure apicali senza arrivare a una decisione concreta. Domani una nuova assemblea potrebbe arrivare a una sintesi tra le varie posizioni per provare a sbloccare una situazione intricata. Tavecchio infatti, dimissionario da presidente della Figc, è ancora commissario della lega. Il suo mandato scade il prossimo 11 dicembre: se entro questa data la Lega non si accorda per rinnovare la cariche, il Coni potrebbe commissariare la Federcalcio. E intanto oggi Malagò potrebbe tagliare di 4-5 milioni i contributi al calcio, scendendo a circa 29.

Al termine di una riunione iniziata informalmente alle 11 e terminata solo intorno alle 20, è stato proprio Tavecchio a fare il punto. «L'assemblea rimane aperta fino al 29 per la questione elettorale. Ci sono buone possibilità di arrivare a una soluzione, c'è uno sforzo comune per evitare il commissariamento». Anche se sui nomi non si sbilancia. «Ci sono i nomi ma non si sanno - ha glissato Tavecchio - Si tratta di profili elevati e competenti, non ex calciatori».

Il nome che filtra e che potrebbe mettere d'accordo tutti è quello di Giuseppe Vegas, presidente della Consob in scadenza ed ex viceministro dell'Economia del governo Berlusconi. Ma anche per il silenzio di molti protagonisti chiave non è chiaro se la convergenza sia davvero a portata di mano. Per eleggere ad e presidente serve la maggioranza di 14 squadre che al momento manca. Il blocco più compatto è formato da 10 squadre: Juventus, Inter, Napoli, Roma, Bologna, Cagliari, Fiorentina, Torino, Sampdoria e Sassuolo mentre dall'altra parte c'è il fronte Lotito con Lazio, Milan, Genoa, Verona, Chievo e Crotone più l'Udinese incerta. Atalanta, Spal e Benevento non hanno preso posizione. Domani sarà il giorno del giudizio perché o si trova una sintesi condivisa oppure rischia davvero che il banco salti per l'ennesima volta.

Si è discusso anche della spinosa questione dei diritti televisivi ma anche in questo caso si è scelto di procrastinare. I pacchetti già pronti e sostanzialmente invariati rispetto allo scorso anno. Tutto è rinviato al 18 dicembre per il bando, con assegnazione prevista entro la metà di gennaio. Presentato anche il progetto di un nuovo canale della lega per la trasmissione delle partite di serie A. Progetto accolto con favore da tutti, con particolare entusiasmo dai presidenti di Napoli e Sampdoria De Laurentiis e Ferrero, uomini di cinema e di spettacolo che lo vorrebbero da subito bypassando ogni gara. Al momento è un'ipotesi percorribile solo se l'assegnazione non fosse soddisfacente per le società. Non si è ancora parlato di cifre, per quelle bisognerà aspettare il bando, ma l'ipotesi/obiettivo delle società è quella di ottenere circa un miliardo di euro.

Fatto non certo, quindi si sta già lavorando su più fronti.

Si vedrà, la priorità di tutti ora è l'elezione di presidente e ad, poi verrà il resto.

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