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«L'elettrico è il futuro ma Mercedes non rinnega il diesel»

Källenius, presto al vertice di Daimler, parla dell'evoluzione in corso. L'accordo con Bmw

Pierluigi Bonora

Ginevra Per Ola Källenius, che dirige la divisione ricerca e sviluppo di Merdeces-Benz, sta per aprirsi un importante nuovo corso. Da maggio, infatti, sarà il primo manager non tedesco (è svedese) a guidare il gruppo Daimler. Riceverà il testimone da Dieter Zetsche, dal quale eredita anche l'informalità con cui si presenta in pubblico. Al Salone di Ginevra, Källenius si è alternato con Zetsche a illustrare i nuovi modelli e le tecnologie relative a motorizzazioni e connettività. La prima domanda, però, riporta in un certo senso al presente, visto che chiediamo il suo pensiero sul motore diesel. «Sì - risponde - penso che abbia un futuro. Le ultime generazioni dei modelli Mercedes vantano motori diesel dalle emissioni molto basse, al di sotto dei limiti previsti dalle nuove norme». Domanda ricorrente e d'obbligo, visto che la demonizzazione del diesel sta condizionando i dati delle vendite globali in Europa, fatto salvo per la Germania. La Casa tedesca, tra l'altro, utilizza anche i propulsori diesel sui propri veicoli ibridi plug-in, a dimostrazione della fiducia che ripone su questa tecnologia.

Il discorso scivola sulle nuove tendenze, e il manager svedese ricorda subito che «il gruppo destinerà 10 miliardi per lo sviluppo di auto 100% elettriche, compresa un'ammiraglia nello stesso segmento della Classe S». E come risposta al dominio asiatico nella produzione di batterie, Källenius sottolinea, in proposito, che «avremo il nostro primo impianto in Germania», una scelta di rigore per essere sempre più competitivi. «Siamo convinti - puntualizza - che tra almeno sette anni la mobilità elettrica rappresenterà, in Europa, il 40%. Tra i consumatori l'ansia da ricarica deve scomparire. Abbiamo in programma la realizzazione di 400 colonnine Hi power in tutta Europa, proprio per favorire gli spostamenti di lungo raggio con l'autovettura elettrica».

Anche l'ibrido plug-in di Mercedes-Benz sarà potenziato: l'autonomia dell'unità elettrica, ora prevista di 50 chilometri, sarà infatti raddoppiata.

E la cooperazione con i concorrenti di Bmw sul tema della condivisione? «Abbiamo deciso di collaborare insieme in due aree - ricorda il futuro numero uno del gruppo -: il car sharing, con il quale intendiamo compiere passi significativi, e la guida autonoma. Noi e Bmw, entrambi all'avanguardia nella tecnologia, uniamo le competenze e condividiamo gli investimenti allo scopo di ridurre i costi. Importante è investire molto e, allo stesso tempo, risparmiare il più possibile». Il manager sottolinea l'epoca di profonda trasformazione che il settore sta attraversando. E, sulla guida autonoma, accenna ai «diversi tipi di applicazioni che si avranno soprattutto sui veicoli premium e luxury; l'automobile, del resto, è sempre più un mobile device su quattro ruote».

A Ginevra, lo stand della Stella esalta i valori del gruppo. Troviamo la CLA Shooting Brake, da settembre nelle concessionarie. È una wagon-coupé molto spaziosa. Ecco poi la nuova GLC che propone il sistema evoluto di intelligenza artificiale MBUX, capace di riconoscere la voce di guidatore e passeggero.

Al centro ci sono i modelli contrassegnati dalla sigla EQ, sinonimo di mobilità a emissioni zero.

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