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Li non salda il debito Da lunedì Elliott può prendersi il Milan

Nessun versamento, ora deciderà il fondo se gestire il club per qualche mese o vendere

Li non salda il debito Da lunedì Elliott può prendersi il Milan

Milano - Caos calmo. In casa Milan la svolta è servita: Yonghong Li abdica, non versa nelle casse quanto dovuto e passa la palla nelle mani del fondo Elliott, da ieri formalmente proprietario del club. Ma l'incertezza sul futuro regna ancora sovrana dalle parti di via Aldo Rossi. Perché ora servirà capire quali saranno le intenzioni del fondo stesso: preso atto dell'assenza del rimborso dei 32 milioni di euro da parte di Yonghong Li, ora si procederà all'escussione del pegno, in quanto viene a decadere uno degli accordi che diede la possibilità all'imprenditore cinese di acquisire il Milan dietro il prestito da oltre 300 milioni di euro eseguito proprio da Elliott. Già oggi pomeriggio, al massimo lunedì mattina, potrebbe essere convocato un CdA d'urgenza necessario per ratificare la presa di possesso delle quote societarie che andrebbero tutte nelle mani di Elliott. «Potrebbe», perché in un anno e mezzo di gestione Li i colpi di scena non sono di certo mancati. E il presidente sembra convinto di recuperare ancora la situazione in extremis.

Ma tutti gli indizi portano a una svolta societaria: nei giorni scorsi l'ad Fassone aveva già messo la pulce nell'orecchio («Non conosco i piani di Li»). E non sarà un caso che da giovedì sera i legali dello studio K&L Gates, vicini a Elliott, si trovino in Lussemburgo: qui ha sede la Rossoneri Sport ma anche la Project RedBlack, braccio armato del fondo chiamato materialmente ad avviare la procedura per l'escussione del pegno. Perché stavolta Elliott è decisa a non concedere altro tempo, anche se Li dovesse far pervenire un documento che attesti l'operazione e poi faccia arrivare i soldi lunedì.

Una volta che diventerà proprietario del Milan, il fondo Elliott cercherà un nuovo acquirente anche se potrebbe decidere di gestire per qualche mese il club e poi scatenare l'asta. A questo punto in gioco rientrerebbe la famiglia Ricketts e probabilmente Stephen Ross. Attesa qualche mossa di Rocco Commisso che però aveva tentato di comprare il club prima che passasse proprio a Elliott. Senza dimenticare il compratore asiatico. Nel viaggio a Madrid Fassone e Han Li, braccio destro del presidente rossonero, avrebbero incontrato Jorge Mendes in qualità di intermediario verso il nuovo compratore, tra le ipotesi di provenienza dall'area del Golfo del Persico, anche se l'imprenditore cinese appare fuori dai giochi, anche se a fronte dell'investimento fatto resta incomprensibile come si possa perdere il club per «soli» 32 milioni.

Di certo è che in questa situazione di incertezza a rimetterci è la squadra. Dopodomani parte la stagione con il raduno a Milanello, senza una campagna abbonamenti attivata e senza certezze sul mercato. Il ds Mirabelli ha ribadito che «non stiamo pensando a nessun acquisto in quanto non sappiamo quante risorse abbiamo a disposizione. Un po' come quando hai fame e sei fuori casa, apri il portafoglio e decidi se devi andare a prendere un panino con la mortadella o puoi pasteggiare al ristorante con caviale e champagne. Lo sapremo dopo qualche cessione». Oltre il danno, però, c'è dietro l'angolo la beffa, visto che per questioni di bilancio il Milan sarà chiamato ad effettuare plusvalenza per almeno 55 milioni.

Con Suso e Donnarumma pronti a cambiare maglia.

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