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Da Lichtsteiner a Jovetic, Cassano e Keita La strana squadra dei «mobbizzati» della A

Volevano andarsene o giocare. Gli tocca restare e non scendere in campo

Da Lichtsteiner a Jovetic, Cassano e Keita La strana squadra dei «mobbizzati» della A

Sessantadue giorni di calciomercato non sono stati sufficienti per accontentare tutti. C'è chi è andato dove voleva andare, come Pogba o Higuain, e chi invece è rimasto col cerino in mano, vittima di trattative saltate in extremis e prigioniero di un club con cui l'amore è finito. Quasi ogni squadra ha i suoi separati in casa che adesso, nella migliore delle ipotesi, dovranno attendere fino al 3 gennaio prima di trovarsi un'altra sistemazione.

Il capitano di questa formazione di mobbizzati potrebbe essere Lichtsteiner, che a dispetto delle dichiarazioni al miele («vivo per la Juve, darò tutto fino alla scadenza del contratto»), voleva fuggire all'Inter o al Chelsea e ora si ritrova sorpassato da Dani Alves e fuori dalla lista Champions. Seduto in panchina o in tribuna potrà sfogarsi con Hernanes, che vive una situazione simile: doveva andare al Genoa, e invece il no dello Zenit per Witsel ha fatto saltare tutto.

Anche l'Inter ha una coppia di insoddisfatti niente male. In pochi mesi Jovetic e Brozovic sono passati da colonne nerazzurre a esuberi, anche se la situazione non è proprio identica: il montenegrino è destinato a restare ai margini, mentre il croato potrebbe rinnovare il contratto e tornare di moda anche con De Boer. A Napoli c'è Gabbiadini, un altro che ha passato l'estate con la valigia in mano e alla fine si ritrova al punto di partenza: la sua speranza è che tra fare la riserva di Higuain e fare la riserva di Milik ci sia una bella differenza in termini di presenze.

A Cassano invece delle presenze non importa nulla. Se avesse voluto giocare avrebbe potuto accettare la proposta dell'Entella, Ferrero ha spiegato che gli avrebbe pagato lui tutto lo stipendio. Ma Fantantonio ha preferito la vendetta e quei soldi li prenderà per allenarsi da solo a Bogliasco, visto che la Samp lo ha messo fuori rosa e nessuna delle due parti è intenzionata a fare passi indietro. Come ad esempio ha fatto Keita nella Lazio, che a mercato aperto ha tentato di forzare la mano chiamandosi fuori dalla partita con l'Atalanta e poi, una volta sfumata la cessione al Monaco, si è fatto convincere da Peruzzi a far pace con Inzaghi.

E poi ci sono quelli come Bacca, Borja Valero e Pavoletti. Il colombiano ha rifiutato di andare al West Ham e ora è una delle poche sicurezze di Montella, il viola era nel mirino della Roma (che senza i soldi della Champions non ha potuto comprarlo) ma amando Firenze se ne è fatto subito una ragione, mentre Pavoloso ha addirittura rivelato che per restare al Genoa ha rifiutato il doppio dei soldi.

Loro sono il rovescio della medaglia: riconfermati per caso, ma alla fine contenti.

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