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Ma l'impresa resta questa semifinale

Di più la Roma non poteva fare, già questa semifinale resta un risultato inatteso

Ma l'impresa resta questa semifinale

Real Madrid-Liverpool deciderà la Champions, la Roma segna quattro gol ma il Liverpool due, il sogno giallorosso è finito, svegliato dall’incubo della realtà del campo, la squadra di Klopp è stata micidiale nei suoi contropiede, la rapidità di azione non appartiene al nostro football ma a quello della Premier. La Roma ha pensato di ripetere le gesta e i gesti offerti contro il Barcellona ma il Liverpool non ha né la pelle né la testa dei catalani presuntuosi, ha lasciato che la squadra di Di Francesco si sfogasse nelle fasi di avvio e quindi ha colpito, con la complicità di Nainggolan sbadato e del resto della difesa sbilanciata, secondo ideologia zemaniana di cui Di Francesco è scolaro. Poi gli inglesi hanno deciso di allenarsi senza infierire e lasciando campo e voglia e passione ai romanisti che hanno agguantato il pareggio e poi la vittoria, ancora più amara e inutile.

Qualcuno dirà e scriverà che la Roma esce a testa alta ma questo non conta nel football vero, passano gli inglesi che in due partite hanno segnato sette gol. Nel particolare la Roma ha avuto affanni consueti sul fianco destro, dove Mané è stato una mina vagante, il feroce raddoppio inglese ha visto anche Alisson esibirsi in un’uscita da vispa Teresa. Totale: la differenza tecnica e la rapidità di movimento del Liverpool ha imposto una legge dinanzi alla quale la Roma ha provato, anche con sfortuna, a reagire, ma con il cuore. Di più la Roma non poteva fare, già questa semifinale resta un risultato inatteso. Il Liverpool ritorna in finale di Champions dopo undici anni, l’ultima volta consegnò la coppa al Milan.

La sua storia è tornata grande.

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