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L'Insigne bomber è il leader del nuovo Napoli

Già 4 gol, ma stasera è in ballottaggio con Mertens: «Sabato la Juve? Pensiamo a vincere oggi...»

Marcello Di Dio

Il Napoli ha ormai voltato pagina, dicendo definitivamente addio all'era Sarri: minor possesso palla, più gioco in orizzontale, modulo variato e giocatori non più «ingabbiati» tatticamente. Una filosofia pragmatica, quella di Ancelotti, che sta applicando una rivoluzione «gentile» ma che coinvolge tutta la rosa. Da Ounas a Luperto, il tecnico si è affidato anche ai più giovani e il solo Malcuit, dei giocatori disponibili, non è stato ancora utilizzato (Meret, Chiriches, Ghoulam e Younes sono infortunati). Difficile che Ancelotti - ieri in silenzio come è ormai consuetudine in casa Napoli alla vigilia di un turno infrasettimanale - getti nella mischia stasera contro il Parma il francese di origini mauritane per far rifiatare Callejon. Più facile che venga data ancora fiducia a Verdi. «Non voglio che la squadra acquisisca una sola identità, ma che ne abbia tante», continua a ripetere Carletto. Non a caso il vecchio «tridente» di Sarri è diventato un mix di attaccanti multiuso, tra la spinta offensiva e i movimenti senza dare punti di riferimento.

A Castelvolturno nessuno pensa ancora alla Juve e alla gara dello Stadium che nella passata stagione rappresentò la grande illusione di poter scalzare i bianconeri dal trono del campionato. La testa è al Parma (di cui Ancelotti è stato allenatore tra il 1996 e il 1998), squadra tra le più toniche del campionato (viene da due successi di fila) e che al centro dell'attacco ha quell'Inglese che ha vestito solo virtualmente la maglia del Napoli: preso a gennaio dal Chievo ma lasciato in Veneto, in estate è stato dirottato in Emilia. Dopo sei reti incassate nelle prime tre gare, il Napoli ha però blindato la porta con zero gol subiti le successive tre, compresa la serata di Champions a Belgrado.

Stasera, in un San Paolo ancora con larghi spazi vuoti, Ancelotti opterà per un nuovo turnover. Che potrebbe riguardare Hamsik, in attesa della 400ª presenza in campionato con gli azzurri, e Insigne. Inventato punta da Ancelotti dopo essere stato esterno con Mazzarri, tornante con Benitez e di nuovo ala con Sarri, Lorenzo il Magnifico sta rispondendo con i gol. Nel suo percorso non era mai stato così prolifico a inizio stagione (4 gol, meglio solo nell'ultima annata con la Primavera del Napoli), lui che ha sempre vissuto un avvio diesel. «Sabato la Juve? Pensiamo al Parma, se non lo batti il resto non avrebbe senso...», ha ammonito Insigne dopo la partita vinta a Torino, sponda granata. Il tecnico potrebbe optare su Fabian Ruiz in luogo dello slovacco e sulla coppia Milik-Mertens davanti, facendo riposare il giocatore più in forma del gruppo.

Perchè, in una corsa a tappe lunga come la serie A dove l'obiettivo è quello di arrivare il più in alto possibile, bisogna dosare le energie.

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