Sport

L'intelligenza artificiale della nuova A8 fa la vera differenza

Dall'Audi sistemi esclusivi di assistenza alla guida. Possibilità di «veleggiare» in marcia

Massimo Mambretti

Il manifesto tecnologico dell'Audi raggiunge una nuova dimensione, ovviamente più elevata rispetto a quella precedente. Il compito di portarla alla ribalta spetta alla nuova generazione dell'A8, che sfilerà per la prima volta in pubblico a settembre, al Salone di Francoforte.

La quarta serie dell'ammiraglia dei Quattro anelli era una novità molto attesa, poiché anticipata dal consistente numero d'innovazioni tecnologiche celate dalle sue vesti. Queste ultime, peraltro, s'inseriscono in un solco consolidato a livello stilistico, poiché sono frutto più che di una rivoluzione del linguaggio del marchio di Ingolstadt, di una calibrata, per non dire moderata, evoluzione. In sostanza, al pari di quelle dell'attuale generazione della famiglia dell'A4 o della Q5, sono indubbiamente inedite, ma non propongono clamorosi punti di rottura con quelle del modello precedente.

E se il discorso legato ai lineamenti si esaurisce con questo sintetico identikit, quello riguardante ciò che essi celano è assai più articolato. In prima battuta perché la nuova A8 poggia su un'architettura differente da quella della progenitrice, realizzata in alluminio e magnesio nonché carbonio integrata da sospensioni pneumatiche attive di nuova generazione.

La soluzione concilia la riduzione del peso per avvantaggiare il rendimento dei sistemi propulsivi, ma anche la configurazione dell'abitacolo - nel quale tra l'altro l'estensione dell'utilizzo di display capacitivi manda in pensione molti tasti fisici destinati alle funzionalità della vettura - nonché l'ibridizzazione della specie secondo un nuovo format.

Ma sin qui siamo ancora nel campo di una metamorfosi che segue canoni ormai consolidati, mentre le vere novità che debuttano con l'A8 sono quelle legate all'ampio impiego dell'intelligenza artificiale, confidenzialmente identificata dall'acronimo Ai davanti alla definizione di tante nuove tecnologie, che dà anche vita al nuovo sub-brand Audi Ai. Raggruppa tutte le tecnologie riguardanti i sistemi di sostegno e all'assistenza alla guida che costituiscono un concreto passo avanti verso la guida completamente automatizzata. Uno schieramento che già ora consente alla nuova A8 di proporla al cosiddetto livello 3. In termini pratici, la nuova A8 mette a disposizione di chi sta al volante un sistema in grado di gestire totalmente la vettura nel traffico sino a 60 orari e il controllo della velocità sino a 250 km/ora.

Ma non è tutto, perché l'Ai genera un'estensione della connettività, che permette all'A8 anche di dialogare tramite Car-To-X con altre auto e le infrastrutture dotate dello stesso dispositivo, oltre che al proprietario di gestire la vettura da remoto nelle manovre di parcheggio anche all'interno di un garage. Inoltre, questa A8 utilizza un impianto elettrico a 48V che alimenta anche l'alternatore a cinghia, il cui compito principale è quello di consentire alla vettura di veleggiare con il motore spento per risparmiare carburante a velocità comprese tra 55 e 160 orari per 40 secondi.

La nuova ammiraglia Audi è proposta con la trazione integrale quattro, il retrotreno sterzante e, inizialmente, con motori V6 sovralimentati a benzina e a gasolio di 3 litri, rispettivamente, con potenze di 286 e 340 cv.

In seguito s'aggiungeranno i V8 a benzina e turbodiesel di 4 litri con 435 cv e 460 cv, il W12 di 6 litri con 590 cv e, infine, l'ibrida plug-in da 450 cv che permetterà di marciare a emissioni zero per 50 chilometri.

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