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L'Inter saluta la Champions, Samp padrona a San Siro

Illusorio vantaggio nerazzurro su una deviazione La Doria prende due pali e poi ribalta la partita

L'Inter saluta la Champions, Samp padrona a San Siro

L'Inter butta via definitivamente il sogno Champions. I nerazzurri si fanno ribaltare in casa dalla Sampdoria nella peggiore esibizione della gestione di Stefano Pioli. Squadra irriconoscibile, a tratti irritante che neanche l'occasione di tornare a sei punti dal Napoli e quindi dal terzo posto ha avuto la forza di animare. E ora inevitabilmente sul futuro dell'allenatore si faranno ancora più pesanti le voci.

La sentenza di rigore è di Quagliarella, proprio un napoletano, dopo la risposta di Schick a D'Ambrosio. Un gol quello del terzino arrivato in un primo tempo di certo non memorabile e grazie alla deviazione decisiva di Bereszynski. Ma nemmeno il vantaggio ha svegliato i nerazzurri in una partita che si stavano già incartando da soli perché prima su una staffilata di Quagliarella da venticinque metri sullo zero a zero e dopo su un destro di Bruno Fernades da posizione defilata in area, i legni si erano sostituiti ad Handanovic. Campanelli d'allarme inascoltati perché l'approccio dell'Inter si spegne dopo un gol divorato da Candreva dopo la respinta di Viviano su Banega. La squadra nerazzurra parte molle come se il monday night di San Siro non fosse un'occasione per tenere aperta una porticina con vista Champions. Eppure per oltre venti minuti Icardi non tocca palla, Candreva si spegne dopo l'erroraccio, Banega invece non si accende mai anche se è lui a confezionare il cross del vantaggio. L'argentino dovrebbe illuminare la manovra, ma è una questione di squadra, viene da pensare che il pareggio in casa del Torino abbia tolto la speranza Champions. Insomma dove non era riuscito il ko interno con la Roma, sembra essere riuscita la frenata prima della sosta: minare le speranze nerazzurre del terzo posto. Perché la mancanza di cattiveria è da squadra che sembra non crederci più. Probabilmente per questo Pioli fa trasparire il suo disappunto per gli errori dei suoi e si agita platealmente in panchina per una rimessa invertita facendosi richiamare dall'arbitro. Spia di un malcontento accompagnato magari dal nervosismo per i fantasmi che si aggirano attorno alla sua panchina. Anche perché neanche il vantaggio scuote dal torpore i nerazzurri e nemmeno l'allenatore nell'intervallo. Infatti a inizio ripresa, con Gagliardini che rimane negli spogliatoi per una distorsione alla caviglia (dentro Kondogbia) arriva il pareggio della Sampdoria complice la svista di Celi che non punisce un fallo su Medel e sul calcio d'angolo successivo Schick tocca in rete la torre di Silvestre con Brozovic che lo tiene in gioco. La sberla sembra accendere finalmente l'Inter, Viviano si oppone alla testata di Perisic, ma è un fuoco di paglia. Il pari dà anzi coraggio alla Sampdoria con Handanovic che con i piedi dice no a Quagliarella. Icardi sbaglia clamorosamente il ko. Il peggio arriva nel finale con il rigore di Quagliarella per un braccio assurdamente largo di Brozovic.

Serata da incubo che pesa sulla panchina di Pioli. Solo la Champions gli avrebbe dato la certezza della permanenza e ieri sera dopo Torino è stato un altro punto a suo sfavore per convincere anche se il diesse Ausilio ieri di ritorno dalla Cina ha assicurato che il futuro dell'allenatore «non dipende dal terzo posto». Ma l'ombra di Conte è sempre più grande con Suning che intanto si è presa i diritti TV della Bundesliga per cinque anni a 235 milioni di euro. Li trasmetterà sulla sua piattaforma cinese insieme a quelli di Liga e Premier League. Manca la serie A, ma con l'Inter di ieri sera c'era poco da vedere. Meglio oscurare la prestazione della squadra coronata dagli erroracci di Icardi e Brozovic. Pietre tombali sulle speranze Champions e adesso sarà derby per la piccola Europa. Eppure Steven Zhang al mattino aveva postato una foto di San Siro con il sole.

Illusione, perché poi è stata notte fonda.

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