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L'Inter si fa il suo stadio e saluta San Siro

Sono cinque le possibili localizzazioni dell’impianto: Settimo, Rozzano, Pioltello, Gratosoglio e Rogoredo

L'Inter si fa il suo stadio e saluta San Siro

Luci a San Siro, cantava un cuore neroazzurro come Roberto Vecchioni. Forse al noto cantautore converrà correggere i suoi famosi versi. Perché l'Inter presto potrebbe traslocare dal Meazza per costruirsi uno stadio tutto suo. Seguendo le orme della Juventus e il modello dell'Emirates Stadium dell'Arsenal.
La notizia era nell'aria da tempo e ieri il Corriere dello Sport l'ha rilanciata con l'aggiunta di minuziosi dettagli. Massimo Moratti avrebbe trovato in Oriente, e più precisamente nella China Railway Construction Corporation, i finanziatori del progetto. Anche se pure altri gruppi industriali si starebbero interessando alla cosa.
È dal 2002 che il patron nerazzurro ha in testa l'idea di un impianto moderno da mettere al servizio dell'Inter.

Si era pensato alla ristrutturazione completa di San Siro, con «Quarto Anello», un progetto di riqualificazione anche degli spazi esterni allo stadio. Poi è maturata la convinzione di affidarsi a un impianto di proprietà. A seguire l'iter dal 2005 è il vicepresidente Angelomario, figlio di Moratti. Che in questi anni ha girato mezza Europa in cerca di modelli da imitare. Da Basilea a Gelsenkirchen, passando da Londra e Lisbona. Ma la crisi economica e la difficoltà a reperire dei partner (soci del Qatar si erano tirati indietro dopo un iniziale interesse) avevano fatto sì che il sogno non si concretizzasse.

La svolta è arrivata quest'anno. L'entusiasmo in casa Juventus per il nuovo impianto e le mutate opportunità economiche hanno modificato il quadro. Un paio di settimane fa Moratti ha incontrato i dirigenti cinesi, ricavandone impressioni più che positive. Così, già entro la fine dell'estate, l'Inter vuole sistemare i primi paletti.
Innanzitutto c'è da decidere dove costruire il nuovo impianto. Tante le opzioni, in città come fuori: Gratosoglio, Rogoredo, Rozzano, Settimo Milanese e Pioltello le ipotesi al vaglio. Una volta scelta la sistemazione, ci sarà da trattare con il Comune per l'acquisto del terreno. E poi via ai lavori.
L'obiettivo è avere uno stadio tra i 55mila e i 60mila posti entro il 2016. Una capienza inferiore alle oltre 20mila unità rispetto a San Siro. L'intento è quello di avere le tribune sempre piene a prescindere dal tenore dell'avversario. E pazienza se per il derby o le notti di Champions sarà caccia al biglietto.

Ma quanto costa il nuovo stadio? L'investimento previsto si aggira tra i 200 e i 250 milioni di euro. Soldi che saranno poi recuperati e non solo con la vendita dei tagliandi. C'è l'idea di mettere in affitto il nome per un tot numero di anni, un po' come fatto dall'Arsenal con la Emirates a Londra. E poi vanno considerati gli indotti di negozi, bar, ristoranti, museo, Sky Box e via dicendo. Nel progetto anche soluzioni avveniristiche come il tabellone con replay in 3D, wi-fi su tutta l'area e un baby parking, dove i genitori possono lasciare in tutta tranquillità i propri pargoli.

E il fascino della tradizione di San Siro? Sarà colorato solo di rossonero. Il Milan infatti non sembra intenzionato a seguire i cugini sulla strada dello stadio di proprietà. Attualmente i rossoneri condividono con l'Inter, attraverso il Consorzio M-I Stadio, un accordo per la gestione del Meazza che porta come data di scadenza il 2030. I due club pagano al Comune un canone annuo da circa 8 milioni di euro. In cambio l'amministrazione s'impegna a investire il 70 per cento della somma in opere di ammodernamento. Ma se l'Inter dovesse defilarsi, è probabile che il Milan sia costretto a rivedere il patto con la Giunta.

Tutto per mantenere accese le luci a San Siro. Almeno quelle a tinte rossonere…

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