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L'Inter spreca, Mazzarri attacca, Icardi aspetta

L'Inter spreca, Mazzarri attacca, Icardi aspetta

Maurito è andato a festeggiare la sua brillante controprestazione di Glasgow in Tv: con Wanda e Chiambretti. Giusto per ridere. «Meglio i soldi o la storia nel calcio? Se faccio la storia, farò anche tanta cassa». I pianti sono solo per gli interisti. Ed anche per Thohir che, in nome del risparmio ad ogni costo, vede la squadra sprecare come nemmeno una dissoluta amante. Il presidente tornerà a Milano per il ritorno con il Celtic, il suo ruolino è al limite del tocca ferro, e l'Inter non può sentirsi sicura nemmeno del 3-3: raggiunto con inesorabile senso dello spettacolo.

Lo dice anche la statistica delle ultime partite: la squadra ha subito gol negli ultimissimi minuti e tutti di gran peso per perdere punti (Torino e Sassuolo, c'era stato anche il Verona nell'andata) o rovinarsi la coppa: Higuain ha cacciato l'Inter dalla coppa Italia; Guidetti, italiano ed anche amico di Mancini quand'era a Manchester, ha complicato l'Europa league dove, peraltro, niente è perduto. «Basta un po' di concentrazione in più», ha fatto sapere Mancini via twitter. «Il 3-3 è un buon risultato». Visto come è arrivato, c'è un buonismo poco credibile.

Il problema sta diventando la collina del disonore dei due centrali interisti, al secolo Ranocchia e Juan Jesus, che hanno più difensori di quanto lo siano loro per l'Inter. Mancini glissa sul problema, ma se il gioco sta migliorando, Shaqiri ripagando la fiducia, Brozovic e Santon pure, il buco nero è rappresentato dal rendimento del duo che manda in difficoltà il reparto e trasmette insicurezza. L'ormai pessimo rapporto fra Mancio e Vidic lascia poche alternative: un litigio anche a Glasgow. Mancini gli dice: preparati; l'altro ci mette un secolo e Mancio gli ringhia addosso. Eppure Vidic e Andreolli sono stati la coppia finora più credibile.

Inter sprecona e un po' musona dietro le quinte. Il bello viene dai gol ritrovati di Palacio, il brutto dalle alternanze di Icardi che ieri in Tv pensava ad altro: «Ho ancora 3 anni di contratto, voglio rimanere. In Inghilterra sono pronti 3 milioni per me? Chi mi vuole deve pagare l'Inter». Con i tifosi rapporto da alzata di spalle: «Ho già parlato con loro, non ho esultato col Palermo perchè ero ancora arrabbiato». Il caso Osvaldo? «Il giorno dopo, durante gli allenamenti, è stato un momento un po' di tensione». Brutta la faccia di Mateo Kovacic che, l'altra notte a Glasgow, non dava ascolto nemmeno ai richiami di alcuni tifosi. Testa bassa, morale sotto zero. Mancini non sopporta gente con poca rabbia agonistica e carattere da mammola pallonara. Kovacic ha qualità calcistiche, mancano le altre. La serie di panchine dimostra che ha perso il posto, Shaqiri è altra pasta e altro giocare.

C'è il rischio che Kovacic e Vidic rimpiangono perfino Mazzarri. L'ex tecnico ha ritrovato la parola per la stampa giapponese (panchina in arrivo?) senza perdere il superEgo, ed ha raccontato che «non c'erano i presupposti per un esonero sportivo». Vero, le sconfitte non sono mai troppe. Si è superato sostenendo che Conte lo ha copiato. «Con la difesa a 3 ha vinto due scudetti e cambiò modulo proprio per adeguarsi al nostro tipo di gioco». Infine il solito alibi per riabilitare il flop a Milano: «Non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere. I preconcetti sulla persona possono distorcere la realtà».

Ma oggi, almeno, l'Inter gioca meglio.

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