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L'Italia di nonne e nipotine insegue una finale da sogno

La veterana Lo Bianco: "Non avrei mai pensato di essere ancora qui...". La baby Chirichella: "Quante coccole". Battuta la Russia, oggi la Cina

Cristina Chirichella (D) e Nadia Centoni durante il match con la Russia
Cristina Chirichella (D) e Nadia Centoni durante il match con la Russia

Milano - Francesco Guccini non avrebbe mai immaginato che una sua canzone sarebbe diventata il leit motiv della cavalcata dell'Italia nei mondiali di volley rosa. "Un vecchio e un bambino si preser per mano e andarono insieme incontro alla sera": qui non ce ne vogliano la quasi 35enne piemontese (di Borgomanero) Eleonora Lo Bianco e l'appena ventenne napoletana Cristina Chirichella, ma sono proprio loro, coniugate al femminile, quel "vecchio e bambino" colorati di azzurro che stanno facendo innamorare gli italiani. Ed è sulla freschezza atletica di Cristina e sull'esperienza di Eleonora (534 presenze in nazionale, la più azzurra di tutti gli sport), che il ct Marco Bonitta ha impostato questo team dei miracoli impegnato questa sera al Forum di Assago nella semifinale contro la Cina, già battuta nella prima fase, dopo aver superato con qualche patema d'animo anche la Russia per 3-1.

Se la ride Cristina, coi suoi occhioni da cerbiatta spalancati sul mondo e dall'alto dei suoi 195 centimetri (solo la Diouf, 202 centimetri, è più alta), osserva le compagne "piccolette", proprio come Eleonora (172 cm), che si sbattono a recuperare palloni mentre lei, da perfetta centrale, si oppone alle bordate delle avversarie. E' lei il futuro, questa ragazzina che ha fatto innamorare il barista del centro Pavesi e i tifosi che a Bari hanno esposto lo striscione "Cristina voglio sposarti". «Adesso non ci penso proprio, sono concentrata sulle partite, con questo gruppo meraviglioso che mi coccola, che sa darmi calma e grinta perchè io sono sempre tesa per paura di sbagliare», afferma la giocatrice. «Il mio difetto è il nervosismo che però riesco a trasformare in concentrazione e con quello che mi ruota attorno in questo mondiale mi sento davvero in cielo».

Chi invece di concentrazione e determinazione non ha proprio bisogno è Eleonora Lo Bianco, la seconda più anziana (la supera di qualche mese solo la capitana Piccinini) che a questo mondiale è arrivata in extremis, come carta di riserva, dopo l'infortunio in estate capitato a Francesca Ferretti e che non pensava proprio di fare pokerissimo di partecipazioni alla rassegna iridata. Gioca dal 2011 in Turchia (Galatasaray e Fenerbahce) ed è con la Piccinini l'unica rimasta tra le giocatrici che vinsero il mondiale nel 2002. «Mai e poi mai avrei pensato di esserci in questo mondiale - le sue parole -. Non sembra ma, malgrado i miei annetti (e ci ride sopra), provo grande emozione, per come stiamo giocando, per come la gente ci sta trattando. Mai visto tanto entusiasmo per la nazionale, qui mi sembra di avere vicino l'intera nazione, è una sensazione incredibile».

E sulle giovani la palleggiatrice ha idee chiare: «Questo gruppo ha carattere, ma non è nato qui. Già questa estate durante il Grand Prix si vedeva la crescita. Ora la pressione è diversa, però vedo che le più giovani la stanno gestendo bene. Mi piacciono queste ragazze, sono testarde e credono in quello che fanno.

E questa è la base perfetta».

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