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L'Italia riparte con il solito scivolone

La Scozia ci stende 33-3 in 70'. Poi si addormenta e ci concede tre inutili mete

L'Italia riparte con il solito scivolone

Edimburgo Dieci minuti per renderci credibili. Tre mete per farci digerire una sconfitta netta al di là del tabellone. A Murrayfield finisce 33 a 20 e fin qui nulla da dire. La Scozia conferma di non essere più la nostra abituale concorrente per la corsa al cucchiaio di legno. All'esordio nella ventesima edizione del Sei Nazioni gli highlanders per 70 minuti inchiodano l'Italia e la costringono in difesa. Mettono sul piatto una buona conquista, la loro tradizionale continuità con il pallone tra le mani ed una verve che condisce una prova non perfetta ma di sostanza.

L'Italia resta a guardare per 70 minuti. C'è spazio per qualche iniziativa individuale ma è poca roba, buttata alle ortiche tra il più classico pallone perso ed il solito problema di disciplina. E' così che il racconto di una partita facile da leggere passa soprattutto nelle mani di Finn Russell, il numero 10 del Racing che mette un po' di champagne nel sabato a tutta birra degli scozzesi. E' lui che innesca tre delle cinque mete che inchiodano l'Italia permettendo agli highlanders di prendere il largo. Ci sono i suoi cross kick, i maliziosi calcetti dietro le linee e poi tutto il repertorio del numero 10 che permettono a Kinghorn di firmare tre mete da cineteca. Il resto lo fanno Hogg e Harris per portare a +30 il vantaggio dei padroni di casa alla mezzora della ripresa.

L'Italia si sveglia ma è tardi. Piace il carattere di Palazzani che sull'ennesimo calcio sotto i pali gioca una veloce e tocca oltre la linea. Poi è Padovani servito da Ruzza a piombare in meta prima che Campagnaro, vestiti di nuovo i panni del centro, illumini la strada di Angelo Esposito verso la meta. Tre mete per ripartire perché la sconfitta c'è tutta e sarebbe generoso anche definirla onorevole. Per buona parte di gara, l'Italia è stata infatti costretta sulla difensiva di fronte ad un avversario che ha concesso poco sfruttando il talento e la solidità di un pacchetto con Richie e McInally chiamati a ricucire con Laidlaw la trama offensiva. L'Italia ha messo sul piatto la solita sicurezza di Parisse ma non è stata capace di dare continuità ad un attacco troppo sbiadito nella prima parte di gara, regalando alla Scozia una partita in discesa sull'erba di Murrayfield. Campagnaro all'ala ha dato brio ma senza ferire e forse le risposte migliori sono arrivate dai vari Ruzza e Tuivaiti che entrati in corso d'opera hanno dato un peso specifico maggiore al gioco palla in mano degli italiani. Arriva da Edimburgo la sconfitta consecutiva numero 18 nel torneo con la prospettiva sabato prossimo a Roma di affrontare un Galles che a Parigi ha già colto lo scalpo francese.

Si riparte allora da questi dieci minuti finali, sicuri che non basteranno ad una nazionale ancora in cerca di una personalità.

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