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L'Italia del rugby non riscrive la storia In Galles solito stop

I britannici tengono a riposo i big, ma infliggono agli azzurri la sedicesima sconfitta consecutiva nel torneo

Paolo Bugatto

Cardiff Anche da Cardiff la solita sconfitta. E' la sedicesima della serie, 38 a 14 contro i Dragoni di Warren Gatland che per l'occasione ricorre alle seconde linee. Rispetto alle prime tre sfide la musica è la stessa. Italia che illude per un tempo e poi naufraga tra le onde di ottanta minuti segnati dai troppi errori e da una efficacia con il pallone tra le mani che è solo relativa.

Bastano sei minuti e due distrazioni per far mettere al Galles le mani sulla partita. Prima Parkes colpisce per vie centrali, poi è North a finalizzare un intercetto di Watkin per il più classico coast to coast. Ma il tabellone inganna perché gli azzurri, messo da parte il groppo in gola, decidono che in fondo è solo una partita di rugby. Si scrollano così di dosso le emozioni e si gioca inseguendo il filo di un match non impossibile. Minozzi ci riporta a contatto segnando alla bandierina dopo una bella trasformazione del gioco per linee esterne. Al Millennium è partita vera: gli azzurri sono sfrontati, in più di un'occasione si fanno vedere dalle parti della meta gallese e Faletau ci deve mettere tutti i chili per sdraiare Allan che è bravo a distribuire ma lascia a desiderare quando deve centrare i pali.

La tara delle dieci superstar lasciate a riposo per l'Italian job si fa sentire. Gareth Davies va in meta ma l'arbitro annulla per un evidente furigioco, poi un placcaggio alto di Liam Williams ci manda al riposo con la prospettiva di giocare con l'uomo in più l'inizio di ripresa. Il vantaggio è però solo sulla carta perché appena rimesso il naso fuori dagli spogliatoi Cory Hill fa tris lanciato in meta da un bel lavoro del pack.

Sul finale colpiscono ancora Parkes e North (due mete a testa) mentre Bellini chiude con l'ultimo sigillo, una domenica fatta solo di buona volontà.

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