Brasile 2014

Liti nello spogliatoio, tutti contro Balotelli

Tutti contro Balotelli. De Rossi e Buffon "affondano" Supermario. Alla fine anche Prandelli, sentitosi tradito, lo ha scaricato

Liti nello spogliatoio, tutti contro Balotelli

Il giorno dopo l'uscita di scena dell'Italia dai Mondiali, e la figuraccia rimediata con le due sconfitte consecutive, si parla della spaccatura all'interno dello spogliatoio della Nazionale. Ovviamente la verità su cosa davvero si siano detti gli azzurri nel dopopartita la conoscono solo loro. Però è verosimile che siano volati gli stracci, addirittura nell'intervallo fra il primo e il secondo tempo, quando ancora mancavano quarantacinque minuti dalla fine e c'era tutto il tempo per evitare la disfatta. Pare che durante la pausa tra le due frazioni di gioco Prandelli abbia mosso diverse critiche a Balotelli e questi abbia reagito stizzito. In un attimo il gruppo, quel gruppo sulla cui unità Prandelli aveva puntato, si è sbriciolato. Il ct ha tolto Balotelli (inserendo Parolo) e dopo 26 minuti ha fatto uscire anche Immobile (per Cassano). Gli azzurri, così, si sono ritrovati di fatto senza l'attacco titolare. Segno evidente, forse, che si puntava a non prenderle, alla luce del fatto che il pareggio ci avrebbe qualificato. E puntualmente è arrivata la bastonata, con il gol dell'Uruguay a nove minuti dalla fine.

Due "senatori" come De Rossi e Buffon confermano il clima da caccia alle streghe che si è scatenato tra gli azzurri. Prima di tutti vediamo cosa ha detto il capitano: "Si sente dire che c’è bisogno di ricambi, che Pirlo, Buffon, Barzagli, De Rossi sono vecchi - dice Gigi Buffon a caldo ai microfoni di Sky - ma poi quando c’è da tirare la carretta sono sempre questi in prima fila. Andrebbero rispettati di più loro per quello che hanno fatto e quello che rappresentano ancora adesso. Quando si va in campo si deve fare e non basta più vorrebbe fare o farà...". Appare un duro richiamo a qualche giovanotto fresco di età (e di forza fisica) ma assai poco convincente sul campo, sia a livello di gioco che di comportamento.

De Rossi rincara la dose: "Dobbiamo dimenticare in fretta; anzi mi correggo: dobbiamo tenere bene in mente tutto e ripartire dagli uomini veri. Non dalle figurine o dai personaggi: questi non servono alla Nazionale". Poi ha dato ragione al capitano: "Sottoscrivo ogni virgola del concetto espresso da Gigi Buffon. Può farci bene ragionare su quanto espresso dal capitano, da uno dei portieri più forti di tutti i tempi. Questo non perché sono fra quei quattro veterani che Gigi ha salvato ma perché è vero che noi incarniamo lo spirito giusto ed è altrettanto vero che noi ci mettiamo sempre la faccia. Chi non si sente di infondere lo stesso impegno, chi non ha la stessa passione rimanga a casa". Ma con chi ce l'hanno i due veterani? Con i più giovani, questo è chiaro, e il maggiore indiziato sembra essere Balotelli. Ma anche con Cassano, che si era lamentato per essere stato "trascurato" nella gara contro l'Inghilterra (e Buffon per questo lo aveva redarguito).

Dopo l'amara figuraccia brasiliana l'uomo simbolo di questa nazionale, Balotelli, viene scaricato anche da Prandelli, che aveva deciso di puntare su di lui sfidando tutto e tutti: "Balotelli? Fa parte del progetto, quello in cui mi prendo le responsabilità del fallimento", ha detto il ct in conferenza stampa poco dopo aver annunciato le dimissioni. Poco prima, ai microfoni di Sky, aveva spiegato così la sostituzione di Supermario: "Non riesci mai a capire quando è calmo e quando è nervoso. Lo consideravo un giocatore importante, l'ho sostituito perché avevamo paura di rimanere in dieci". Non si fidava più e l'ha tolto dal campo. La mossa però non è servita a evitare il patatrac.

"Balotelli non è stato l’unico a perdere ma certamente è stato deludente". È il commento sull’uscita dell’Italia dai Mondiali del presidente del Coni Giovanni Malagò. Non è il solo responsabile Supermario.

Ma come tutti gli uomini-simbolo è normale che sia lui a portare, più di altri, la croce della sconfitta.

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