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Ljajic e Gervinho: la Roma trova la vendetta più bella

I giallorossi in un clima tesissimo vanno a vincere a Rotterdam Partita sospesa 15' per lancio di oggetti. Tifosi romani maltrattati

Ljajic e Gervinho: la Roma trova la vendetta più bella

L'orgoglio romanista sbuca improvviso in un ambiente caldissimo e nella serata più importante, quella da dentro o fuori in Europa. I gol di Ljajic e Gervinho che allungano il cammino continentale della squadra di Garcia arrivano al termine di una giornata difficile e di follia, iniziata con i tifosi romanisti «sequestrati» per sei ore, perquisiti e schedati e portata a termine nonostante la sospensione di quindici minuti del match per il lancio di oggetti dal settore più caldo dei tifosi del Feyenoord.

Tensione alle stelle allo stadio De Kuip, dove agli albori del secondo tempo e subito dopo l'espulsione di te Vrede (un rosso forse generoso per un fallo su Manolas) inizia una pioggia di oggetti, uno dei quali colpisce proprio il direttore di gara francese. Logica la sospensione, visto che Turpin aveva minacciato lo stop per una banana gonfiabile piovuta nei pressi della bandierina - chiaro gesto di becero razzismo rivolto in particolare a Gervinho -. E alla ripresa del gioco c'è anche un lancio di accendini verso il portiere Skorupski. Prima il nono gol stagionale di Ljajic che aveva illuminato la buona serata della Roma, poco dopo lo stop il pari del Feyenoord ridotto in dieci con il neo entrato Manu e l'immediato sorpasso romanista con Gervinho, il cannoniere europeo di Garcia. Se consideriamo anche il palo di Totti, che aveva avuto altre due buone occasioni da gol, il tecnico francese ritrova in una sera i suoi attaccanti. Nel 2015 solo a Cagliari la Roma era riuscita a segnare 2 reti.

La storia quasi da romanzo giallo della lunga giornata inizia sin dalla mattina. Per circa sei ore, prima di essere poi accompagnati allo stadio, 83 tifosi romanisti sono stati fermati nella stazione di polizia di Rotterdam, di fronte allo stadio De Kuip, dopo un breve battibecco con alcuni sostenitori di casa. Ai funzionari della Digos le autortià di Rotterdam hanno detto di aver trovato nei bagagli dei fermati alcuni guanti con le nocche metalliche e qualche tubo di plastica usato dagli idraulici. Trecento tifosi erano stati invece bloccati all'aeroporto di Amsterdam-Schipol, mentre altri - secondo il racconto del presidente dell'Unione tifosi romanisti Fabrizio Grassetti - erano stati controllati per due ore e mezzo in aperta campagna e sotto la pioggia. Smentita la notizia dell'arresto di un supporter giallorosso nella zona del Vecchio porto. Inevitabili le polemiche politiche, ma comunque tutto è filato liscio almeno fino al fischio iniziale di Turpin. Nessuna temuta vendetta dei romanisti rispetto alla furia devastatrice degli hooligans biancorossi della settimana scorsa, una scommessa vinta grazie a un enorme sforzo organizzativo che ha ottenuto il suo scopo senza militarizzare una città, anche se i metodi seguiti non sono sembrati proprio rispettosi della libertà personale.

La partita vede la Roma superare il primo quarto d'ora indenne e poi mostrare coraggio, reattività e intensità di gioco. La difesa del Feyenoord appare in difficoltà sul pressing della squadra di Garcia e per di più gli olandesi perdono per un infortunio muscolare il pericoloso Kazim-Richards (autore del gol all'andata all'Olimpico), protagonista di un duello rusticano con Yanga-Mbiwa. Ljajic incespica rovinosamente davanti alla porta dopo il bel colpo di tacco di Totti e si fa perdonare con il gol che sblocca il match. Poi lo stop, il botta e risposta Manu-Gervinho e la gestione sofferta del risultato prezioso da parte della Roma con un Feyenoord che pure in dieci tiene in apprensione i giallorossi.

L'Europa è salva, ora c'è da salvare il campionato nella sfida con la Juve.

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