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Ljajic tiene viva la Roma. Ma la Juve si prende il 7+

Il bosniaco risponde al gol di Gomez, però il pari serve poco. La difesa continua a subire gol e i bianconeri si allontanano

Ljajic tiene viva la Roma. Ma la Juve si prende il 7+

Lo snodo era cruciale e lo strappo tra Juve e Roma continua ad allagarsi anche dopo l'insidiosa trasferta di Firenze, dove i giallorossi avevano una tradizione positiva nelle ultime tre stagioni. La squadra di Garcia sta praticamente tornando indietro di un anno e al divario che maturò dopo l'andata del campionato precedente. Allora erano otto i punti di distacco, adesso sono sette, maturati in un gennaio nel quale la truppa di Garcia ha infilato tre pareggi di fila a fronte di tre successi bianconeri.

Tutto è cambiato dal battesimo del torneo: un girone fa la Roma abbattè la Fiorentina con apparente facilità e molto più dello scarno 2-0 finale. Quel successo diede ulteriore forza a chi pronosticava a una squadra giallorossa da scudetto. Cinque mesi dopo, il campo dà invece risultanze diverse. La Roma prende gol con grande facilità (gli ultimi 6 gol incassati sono arrivati per altro nella prima mezz'ora di gioco, segnale di approccio difficile a ogni partita), regala un tempo agli avversari e di recente sta sempre rincorrendo il risultato: è avvenuto nel derby con la Lazio, a Palermo sabato scorso e ieri a Firenze. Dove è emersa ancora una volta la mancanza di sicurezza e smalto dei romanisti, belli solo a tratti e con qualche sprazzo di bel gioco. Dal canto suo, la Fiorentina resta in carreggiata - anche se sempre a distanza - per il terzo posto e soprattutto guadagna altro terreno sulle milanesi. Alla fine, esce un pareggio che rischia di essere un brodino per entrambe.

Gara vibrante, ricca di emozioni e di spunti che ha visto primeggiare i viola nei primi trenta minuti, quando la Fiorentina mostra energie diverse e maggiore lucidità rispetto agli avversari. Mario Gomez torna al gol in serie A dopo quasi due mesi (l'ultimo al Cagliari ancora di Zeman il 30 novembre 2014) e a pochi giorni dalla doppietta all'Atalanta che aveva qualificato la squadra di Montella ai quarti di Coppa Italia. Il premier Renzi regalò alla Merkel una maglia autografata del panzer tedesco, chissà che ora non debba fare il bis visti i giudizi non proprio positivi della cancelliera sull'ex Bayern Monaco.

La truppa di Garcia, tramortita e ancora una volta in svantaggio, si sveglia dal torpore, crea azioni da gol ma perde Strootman: ufficialmente l'olandese è uscito dal campo per una forte contusione, meglio non rischiare considerata la botta all'altezza del collaterale del ginocchio sinistro operato quasi un anno fa. Entra Pjanic e la Roma passa da un centrocampo più muscolare a uno di maggiore inventiva. Non a caso, l'avvio di ripresa giallorosso è propositivo e l'azione del pareggio, che legittima la spinta della Roma, è molto bella: lancio di Totti per Iturbe che entra in area eludendo la marcatura di Basanta e appoggia al centro per Ljajic che, spalle alla porta, controlla e gira in rete. Niente esultanza per il serbo (settimo gol stagionale), uno dei tanti ex della partita che a Firenze ha lasciato molti amici e ha ancora casa.

I viola superano il momento di sbandamento e tornano a fare la partita, anche se Iturbe - evidentemente rigenerato dal gol segnato in Coppa che ha fatto concedere una piccola tregua alle critiche - e Ljajic si ripresentano più volte dalle parti di Tatarasanu, già bravo sui titoli di coda del primo tempo sulla zuccata di Nainggolan. Mati Fernandez non sfrutta l'ottima progressione di Joaquin, Pasqual spreca un buon contropiede. Le due squadre concedono spazi e ripartenze vicendevoli, così la partita non cala mai di ritmo e livello tecnico.

I cambi evidenziano come sia Garcia che Montella vogliano vincere, ma l'equilibrio non muta anche perchè il piede di De Sanctis sventa la conclusione finale di Tomovic.

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