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Lorenzo scatta dalla pole: Dovi parte quarto Valentino deve inseguire

Dominio Ducati in qualifica. Miller è secondo Marquez 5º (e caduto). Rossi: "Non il massimo..."

Lorenzo scatta dalla pole: Dovi parte quarto Valentino deve inseguire

Un minuto, trentuno secondi e seicentoventinove millesimi: Jorge Lorenzo polverizza il record sul giro di Misano (239 millesimi meglio del primato precedente, che già gli apparteneva dal 2016) e mette un'ipoteca pesantissima sulla gara di oggi. Perché nessuno ha il suo passo e perché stavolta - garantisce il meteorologo - non arriverà neanche la pioggia a sparigliare i valori espressi dalle qualifiche.

Jorge ha battuto il record per due volte: la prima con una media all'anteriore e la seconda con una soft: «Sapevo che era un circuito piccolo e quindi c'era la possibilità di conservare due pneumatici per avere questa possibilità - ha spiegato il maiorchino che per la prima volta da quando corre per la «Rossa» ha centrato due pole position consecutive - ma per la gara è difficile pensare a una fuga perché le Michelin non durano dall'inizio alla fine. Credo che il mio rivale per la vittoria sarà Marquez».

Che però ieri sul circuito intitolato a Marco Simoncelli ha faticato: in uno degli ultimi giri a vita persa, quando alla fine della Q2 mancavano cinque minuti, il campione del mondo è scivolato alla curva 15. Carico come una molla, non ha degnato di uno sguardo i beceri che lo sbeffeggiavano dalle tribune ed è scattato come Bolt verso il primo scooter: un attimo dopo era già in sella alla moto di riserva con cui però non è riuscito a migliorarsi. Alla fine dovrà accontentarsi di partire dalla quinta casella, che in riva all'Adriatico è il suo peggior risultato di sempre.

Qui la sua Honda non va forte come altrove, a dominare è la Ducati che ha monopolizzato tre dei primi quattro posti. Ma se risplende la moto italiana altrettanto non si può dire dei nostri piloti, tant'è che dietro a Lorenzo non c'è l'altra ufficiale di Dovizioso bensì la Pramac del sorprendente Miller. E terzo si è classificato Viñales che all'ultimo respiro ha dato una doppia mazzata alla «torcida» romagnola: risalendo dal settimo posto Maverick in un colpo solo ha infatti buttato Dovizioso (quarto) fuori dalla prima fila e Rossi (settimo) fuori dalla seconda.

Leggendo i tempi si può dire che a parte Lorenzo sono tutti molto vicini, da Viñales a Valentino ci sono cinque piloti in 78 millesimi. Dopodiché le gerarchie per la gara sembrano abbastanza chiare: Lorenzo favoritissimo, Marquez che dovrà decidere se accontentarsi di stargli dietro o rischiare l'osso del collo per provare a vincere, e poi Dovizioso che sulla carta dovrebbe avere qualcosa in più delle due Yamaha.

I cui proprietari, comunque, hanno stati d'animo differenti. Viñales, che nelle FP4 aveva messo tutti in fila, si dice persino deluso per l'esito delle qualifiche e fiducioso per la gara. Molto meno convinto Valentino: «Ci mancano un paio di decimi per poter lottare per il podio e partire dalla terza fila non è il massimo», ha detto il Dottore.

Il suo ritorno a Misano, come da casco ispirato a Ritorno al futuro, stavolta rischia di essere in tono minore.

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