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L'Uefa cambia: Ceferin il dopo Platini Dovrà gestire le pretese dei grandi club

Oggi il nuovo presidente: lo sloveno favorito sull'olandese Van Praag

L'Uefa cambia: Ceferin il dopo Platini Dovrà gestire le pretese dei grandi club

Oggi ad Atene, con un paio di elezioni dall'esito quasi scontato, si può concludere l'operazione del calcio continentale chiamata piazza pulita. Cominciata con le squalifiche inflitte a Blatter e Platini, il primo gran capo della Fifa da anni dopo averla guidata dietro le quinte con Havelange presidente, perchè coinvolto nello scandalo scoperto da un cronista Usa, il francese capace di scalare la federazione europea ma anche di finire impigliato in una consulenza incassata fuori tempo massimo, è al passo finale con l'elezione del nuovo presidente dell'Uefa. Alexsander Ceferin, 49 anni, avvocato penalista di Lubiana, Slovenia, al secondo mandato come presidente della sua giovane federazione, è destinato al successo contro l'olandese Van Praag, candidato partito col favore del pronostico e poi finito in un cono d'ombra. Con Infantino, già insediato sulla collina di Zurigo al posto del colonnello, e il candidato sloveno, Carlo Tavecchio può gonfiare il petto e mettere a segno il suo secondo successo diplomatico. È riuscito infatti a cavalcare l'onda giusta in tutte e due le occasioni e a diventare una sorta di grande elettore. Avrà collezionato anche qualche gaffe e rimesso negli ingranaggi della giustizia sportiva qualche discusso ex (il generale Pappa, capo Ufficio inchieste al tempo di Calciopoli), ma su questo terreno si è mosso con indiscussa abilità. Anche perché, sempre oggi, ad Atene, potrà mettere a segno un altro successo politico con la designazione di Evelina Christillin a componente della Fifa, unica donna chiamata a questo incarico.

Il calcio sta provando così a voltare pagina, senza dimenticare gli scandali che ne hanno gravemente danneggiato l'immagine. Infantino ha chiamato al suo fianco un grande ex, Zorro Boban, probabilmente farà lo stesso anche l'avvocato di Lubiana perché in molti casi quella presenza può diventare un pennacchio da esibire in pubblico. Di fatto è stata fatta piazza pulita di tutti quei parrucconi che in passato hanno chiuso un occhio sulle chiacchiere che avevano coinvolto Blatter lasciando invece a Platini la possibilità di guidare come un monarca gli uffici di Nyon. Non sarà così con Ceferin che ha già promesso una conduzione collegiale. Prima che si allestisse l'urna di Atene, l'Uefa ha evitato una scissione che sarebbe stata un pericolo mortale: accogliendo la richiesta dei paesi calcisticamente più evoluti, guidati da Rummenigge (Bayern), ha offerto loro maggiori presenze in Champions, che è poi il vero tesoro a cui attingere risorse. Ne godrà anche l'Italia: è stata riportata a 4 la quota per le nostre squadre. Con il nuovo presidente Uefa resterà in sella fino alla scadenza del mandato (prossima primavera) il vicepresidente italiano Giancarlo Abete ma di una sua eventuale riconferma si discuterà a suo tempo. Quando? Dopo l'elezione del presidente federale italiano fissata tra gennaio e febbraio del 2017.

Qui capiremo se Tavecchio, abile nel far eleggere Infantino e Ceferin, riuscirà a ottenere il suo secondo mandato.

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