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Mago Klopp, l'infallibile Zizou e un tridente puntato su CR7

Il grande stratega del Liverpool sfida Zidane che ha vinto tutte le finali con il Real. I blancos sognano il fantastico tris

Mago Klopp, l'infallibile Zizou e un tridente puntato su CR7

Zidane batte Klopp 6-1. Questo perlomeno è il computo delle finali vinte dai due tecnici che si sfideranno nell'ultimo atto della Champions league 2017-18. Sei finali per entrambi, ma se il madridista può sfoggiare uno straordinario punteggio pieno (2 Champions, 2 Supercoppe Europee, 2 Mondiali per club), il tedesco è fermo alla coppa di Germania sollevata nel 2012 con il Borussia Dortmund. Trofeo, quest'ultimo, perso due volte alla guida dei gialloneri, con i quali ha anche mancato la Champions League '12-13, sconfitto nel derby con il Bayern Monaco. Con il Liverpool, invece, Europa League e coppa di Lega perse all'ultimo atto nel 2016.

Eppure, senza nulla togliere al lavoro svolto da Zidane, tra i due è proprio Klopp quello che verrà ricordato negli anni a venire quale uno dei tecnici più innovativi e tatticamente fecondi di questi anni calcistici. Il suo gegenpressing tutto velocità, riaggressione e densità in zona della palla è stato un marchio di fabbrica in tutte le proprie tappe professionali, dal piccolo Magonza al Borussia Dortmund due volte campione di Germania, fino all'attuale Liverpool. Dove però ha saputo mostrare anche versatilità da grande allenatore. La filosofia alla base del calcio proposto dalla squadra inglese rimane quello di un calcio votato all'attacco, grazie a un tridente offensivo (Salah-Firmino-Manè) che ha pochi eguali non solo a livello tecnico, ma per complementarietà e imprevedibilità dei tre interpreti. Un tridente forgiato interamente da Klopp, visto che nessuno dei tre giocatori in passato si era mai lontanamente avvicinato ai picchi di rendimento dell'attuale stagione (82 gol realizzati in totale, dei quali 29 in Champions, superato il record del tridente Ronaldo-Bale-Benzema del '13-14). Ma accanto a questo calcio di rara spettacolarità, c'è una fase difensiva ben strutturata. Lasciando perdere l'imbarcata dell'Olimpico, va ricordato come il Liverpool abbia disinnescato nei quarti il Manchester City di Guardiola, concedendogli il minimo sindacale di occasioni da gol. Una retroguardia non perfetta, ma nemmeno sprovveduta.

Zidane è un allenatore agli antipodi di Klopp: una carriera da stella del calcio, pochissima gavetta in panchina (18 mesi da allenatore del Castilla, la squadra B del Real), un approccio alla professione più da gestore che da tattico. Il suo Real è frutto di un grandissimo lavoro gestionale e motivazionale: il francese è riuscito a trovare la formula giusta del tecnico amico dei giocatori, ma non troppo. Un ego-equilibratore, come è stato definito da un giornale spagnolo, abile nel farsi seguire da uno spogliatoio di stelle. Il suo Real in Champions non ha mai perso una sfida a eliminazione diretta ma, rispetto al Liverpool, ha una difesa ancora più ballerina, specialmente in questa stagione. Del resto con un terzino come Marcelo - 3 gol, 2 assist e 1,7 passaggi chiave a partita in questa Champions non si può pretendere massima copertura.

Con queste premesse, vale proprio quello che ha scritto Jonathan Wilson sul Guardian: Real-Liverpool sarà un bellissimo caos.

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