Sport

"Mai più un Mondiale senza l'Italia"

Mancini chiede personalità alla Nazionale dei nonni: da Sirigu a Chiellini e Quagliarella

"Mai più un Mondiale senza l'Italia"

Sarà l'Italia più vecchia per carta d'identità dell'era Mancini (oltre 27 anni di media) quella che affronterà stasera ad Atene la prima gara esterna delle qualificazioni europee. «Colpa» dell'impiego contemporaneo di Sirigu tra i pali (Donnarumma è infortunato), di Bonucci e Chiellini in difesa e probabilmente del capocannoniere del campionato Quagliarella davanti. Un'Italia più vecchia, dunque, e - nonostante la pretattica di Mancini che si tiene il dubbio su Bernardeschi esterno o centrale dell'attacco - quasi certamente con un vero nove a guidare il tridente d'attacco, il centravanti della Sampdoria tornato titolare in azzurro dopo quasi 9 anni il 26 marzo scorso a Parma contro il Liechtenstein. La conferma che il ct vuole tornare ad avere un bomber per una squadra che ha al suo attivo 15 gol in 11 partite, otto dei quali però segnati solo nelle ultime due. Ma c'è anche il fatto che dopo l'avvio soft, l'asticella nel gioco delle qualificazioni si è alzata. Anche se il ct sa di avere una squadra molto sintonizzata con il suo progetto. «I miei sono tutti giocatori abbastanza esperti, anche se non tutti abituati a giocare certe partite in Europa - così Mancini -. Però hanno dimostrato personalità, di saper giocare senza paura. Sono tranquillo perché sappiamo cosa dobbiamo fare: serve la stessa mentalità di sempre, giochiamo da diverse partite nello stesso modo e abbastanza bene».

Il cammino nel girone è partito alla grande: due vittorie facili e larghe anche nel punteggio, porta inviolata da 478 minuti (nessuna rete subita nelle ultime 5 gare). «Il segreto? Se la palla l'abbiamo noi, non ce l'hanno gli altri e diventa più facile non prendere gol - così capitan Chiellini -. Facciamo un gioco propositivo, ma con grande equilibrio. È ciò che ci ha chiesto il mister, serve l'aiuto di tutti sia in fase offensiva che difensiva. Senza vergognarsi di difendere quando serve».

Se la tappa con la Grecia sarà positiva nel risultato, il pass per Euro 2020 sarà già messo in cassaforte. Mancini ha suonato la carica: «Siamo l'Italia, giochiamo per vincere. Non dovrà accadere mai più che la nostra Nazionale resti fuori da Mondiali o Europei. Con la Grecia sarà un match duro e dovremo dimostrare di essere cresciuti contro una squadra tecnica. Loro hanno cambiato diverse cose, quando finisce un ciclo ci vuole un po' di tempo per rinnovare. Un po' come sta accadendo a noi». Avanti con il doppio mediano (Jorginho, il più presente a livello di minutaggio della nuova era azzurra, e Verratti) supportati dal cagliaritano Barella, che con Chiesa sarà uno dei forzati di questa calda estate azzurra ed è - sempre con il giocatore viola - uno degli uomini più appetiti dalle nostre big (Juve e Inter sono in pole per i gioiellini). Dopo le due gare con l'Italia di Mancini, dovranno infatti guidare nei rispettivi ruoli anche quella di Di Biagio che dal 16 andrà a caccia del titolo europeo Under 21.

Il movimento azzurro sta ripartendo dalle fondamenta, raccogliendo i primi frutti di un lavoro avviato qualche anno fa da Arrigo Sacchi. Ora è la Nazionale maggiore che deve far dimenticare il recente passato da incubo. «Quello che è stato è stato», ha sottolineato Mancini. Questa partita può dimostrare che la nostra crescita sta continuando.

Con momenti di difficoltà ma con una costruzione graduale di un progetto che dovrà arrivare almeno fino al Qatar 2022.

Commenti