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Il mal di gol e Zapata affondano la Roma È allarme Champions

I giallorossi sprecano un rigore con Florenzi e sbagliano tanto. Ma la Samp merita il colpo

Il mal di gol e Zapata affondano la Roma  È allarme Champions

Era il 17 dicembre quando la Roma vinse la sua ultima partita, il rocambolesco 1-0 col Cagliari firmato da Fazio nel recupero. Poi sono arrivate l'eliminazione dalla Coppa Italia per mano del Torino e tre pareggi più tre sconfitte in campionato. L'ultima, quella di ieri sera con la Samp, è particolarmente grave perché vanifica una giornata che poteva riportare i giallorossi a due punti dalla Lazio, e invece li lascia mestamente quinti e alle prese con una crisi che parte dalla società, preoccupata più dal bilancio che dai risultati, e arriva a una squadra che settimana dopo settimana sta perdendo identità e motivazioni.

Dopo giorni di contestazione veicolata nelle radio private e sintetizzata da alcuni striscioni affissi in città e a Trigoria non basta nemmeno la sconfitta dei cugini a placare il malumore della curva sud, che prima dell'inizio dedica cori tutt'altro che amichevoli al presidente Pallotta e al dg Baldissoni. E per in giocatori non è certo un'iniezione di fiducia. Perso Schick alla vigilia per un problema muscolare, Di Francesco si aggrappa al suo centravanti con la valigia, Dzeko, e lo affianca con il turco Ünder e il recuperato El Shaarawy. Ma la Roma del primo tempo è la peggiore della stagione: per i primi 38' è in balia della Sampdoria che, pur priva di Praet e Quagliarella, arriva sempre prima sul pallone e costruisce una decina di palle gol: inizia Caprari al 9' sfiorando l'incrocio con una parabola alla Del Piero, dopodiché sale in cattedra uno straordinario Alisson che almeno tre volte chiude la porta con parate da campione.

Quando Nainggolan concede l'ennesima occasione regalando a Caprari un pallone al limite dell'area l'Olimpico sbotta, e invece sul ribaltamento di fronte la Roma ottiene un insperato rigore per un muro in stile volley di Bereszynski su una conclusione al volo di El Shaarawy. Potrebbe essere l'episodio che ribalta il match e invece Florenzi dal dischetto tira male e Viviano riesce a deviare il pallone oltre la traversa. Per due-tre minuti la Roma reagisce e sfiora il vantaggio con El Shaarawy e Ünder, ma in chiusura di tempo è ancora Alisson, l'unico vero fuoriclasse dei giallorossi, a superarsi su Caprari.

Di Francesco evidentemente si fa sentire nell'intervallo perché la Roma torna in campo molto più determinata e in avvio di ripresa i miracoli li fa Viviano, su Kolarov e due volte su Pellegrini. Chi non dà segni di vita è Dzeko, che ci mette un'ora prima di farsi notare e quando lo fa è solo per prendere insulti dopo aver vanificato, depositando tra le braccia di Viviano, una volata di Pellegrini. La Samp, poco abituata a giocare ogni tre giorni, cala fisicamente e per un bel po' si chiude in area accontentandosi di ripartenze sempre più sporadiche.

A 20' dalla fine la doppia mossa della disperazione giallorossa è Defrel per Pellegrini e Perotti per Ünder, poi entra anche Antonucci che mercoledì a Genova era stato decisivo. Ma stavolta l'impatto è diverso: alla prima azione il baby perde Murru, che vola sul fondo e col mancino regala a Zapata la palla del vantaggio doriano.

La partita praticamente finisce qui, col sottofondo musicale di una curva che ora ne ha per tutti.

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