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Maledizione belga Un altro corridore morto per infarto

Pier Augusto Stagi

Maledizione belga. Ancora una morte nel ciclismo, ancora un giovane corridore belga. Jimmy Duquennoy, 23 anni, professionista, è la seconda vittima in questo anno orribile per il movimento di questo Paese. Le ragioni del decesso pare siano riconducibili ad un attacco cardiaco, avvenuto venerdì sera quando il giovane si trovava nella sua abitazione di Tournai. A darne la notizia è stato lo stesso team del ragazzo: «Abbiamo appreso stamane la terribile notizia della morte di Jimmy Duquennoy. Jimmy è morto improvvisamente ieri sera a casa sua. Aveva 23 anni. Questo ragazzo era il più gioviale, gentile, aperto dei ragazzi. Siamo vicini alla famiglia e ai parenti. RIP».

Morte naturale o altro? Ah saperlo. Di arresto cardiaco è deceduto quest'anno un altro giovane belga: il 23enne Michael Goolaerts, caduto improvvisamente per un malore lungo le strade della Parigi-Roubaix. Due anni fa, invece, stessa sorte era toccata al Criterium International al 22enne Daan Myngheer. Giovani corridori, che corrono per piccole squadre, dove molto probabilmente sono sottoposti ad esami di idoneità poco approfonditi a differenza da quanto accade da noi.

Il ragazzo aveva gareggiato mercoledì scorso: nel Giro del Muenster. In quella circostanza si era ritirato. «Eravamo insieme, stava bene - ha detto il direttore sportivo della squadra, Frédéric Amorison -. È terribile. Nessuna anomalia era stata riscontrata durante i test di inizio stagione». In questa stagione era stato vittima di una brutta caduta nella Parigi-Roubaix, dove era al suo debutto.

Chiudiamo con una bella notizia: ieri Alessandro De Marchi, azzurro ad Innsbruck, si è aggiudicato in solitudine il Giro dell'Emilia.

Uran e Theus i battuti; ottavo Nibali.

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